
La mozione presentata da Carlo Lepori (PS) per la regolamentazione del uso della cannabis ha raccolto la sottoscrizione di altri dodici deputati favorevoli all’entrata in materia con l'obiettivo di elaborare una normativa chiara (vedi suggerito).
Germano Mattei, deputato in Parlamento per Montagna Viva, è tra i firmatari ma al contrario di ciò che si potrebbe pensare, non è favorevole alla liberalizzazione della canapa a scopo ricreativo. Mattei, che per anni ha collaborato con Pro Juventute, si dice “favorevole a una discussione che permetta di tracciare i contorni della situazione attuale”. Per Mattei il consumo di "erba" è condivisibile unicamente a fini medici o tessili. Il deputato valmaggese ricorda di quando le piantagioni proliferavano nel nostro Cantone, ma lo scopo era quello di produrre corde e scarpe in tela e non di fumarsela.
Signor Mattei, quali sono le ragioni che l’hanno spinta a sottoscrivere la mozione sulla cannabis presentata da Lepori?Io sono favorevole ad una discussione arricchente dal punto di vista del chiarire la situazione ma sono contrario a una liberalizzazione indiscriminata della canapa. Ho lavorato per 25 anni con Pro Juventute e ho potuto toccare con mano i danni evidenti che provoca la droga sui giovani. Ritengo che il bisogno di drogarsi sia unicamente un vizio sciocco e del quale si può fare a meno. Pensate a chi soffre di schizofrenia, se gli venisse somministrata della cannabis equivarrebbe a dargli del veleno. Desidero che si faccia chiarezza ponendo delle regole efficaci.
È evidente, quindi, che l’idea di liberalizzare l’uso della cannabis non raccoglie il suo consenso.Ripeto, desidero vengano trovate delle soluzioni pragmatiche ma che non vadano a ledere la salute e l’integrità delle persone. Reputo sensato impiegare la canapa per il trattamento medico di soggetti con particolari disturbi ma non mi spingerei oltre nella liberalizzazione. Sicuramente sussiste un problema che va risolto con determinazione e questa mozione potrebbe andare in questa direzione.
Dei paletti andranno pur messi. Secondo lei quali misure andrebbero attuate?L’imposizione di un’età limite è sicuramente auspicabile per ovviare al rischio che i minorenni incappino in questo vizio. Per me è difficile parlare di un vizio del genere in quanto, da adolescente, ho provato una sigaretta e ne sono rimasto disgustato al punto da decidere di non toccare mai più del tabacco. La soluzione deve essere chiara e applicabile e temo che non si trarrà in porto niente di tutto ciò: le posizioni mi sembrano distanti e su più fronti.
Secondo lei questa è una soluzione o, in un certo senso, un’ammissione del fallimento della politica di contenimento dell’uso della cannabis?Difficile dare una risposta. La politica ha tempi lunghi e, quando i buoi sono fuori dalla stalla, trovare una soluzione non è sempre evidente. Gli aspetti economici non sono da sottovalutare in quanto le cifre in gioco sono cospicue. Questa discussione mi interessa e, mantenendo la mia posizione, penso che la via passerà attraverso una educazione solida dei ragazzi e delle ragazze, un po’ come va fatto con il consumo dell’alcol.
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