Ticino
L’ultimo Dies Academicus di Boas Erez
Foto Chiara Zocchetti
Foto Chiara Zocchetti
Redazione
2 anni fa
“Avrei continuato con molto piacere ma accetto la decisione, ora farò il professore”, si è congedato così oggi Boas Erez, rettore dell’USI

Si è congedato da rettore così, Boas Erez: senza amarezza, forte dei risultati ottenuti. Dall’annuncio delle sue dimissioni per citate divergenze gestionali con il Consiglio dell’Università, Boas Erez non aveva mai preso la parola in pubblico. L’ha fatto oggi al XXVI Dies Academicus. Niente stoccate o riferimenti a quanto accaduto, ma una lunga riflessione su cosa è l’università oggi. Sul ruolo che deve assumere per infondere uno spirito aperto e critico. Sulla sfida nel conciliare la libertà individuale e la responsabilità collettiva.

«Se lascio senza amarezza? Mah, di sicuro non sarei stato con le mani in mano - ha commentato Erez ai microfoni di Ticinonews -, però non ho nessun progetto che adesso tutto a un tratto si trova orfano, se non quello di contribuire alla digitalizzazione portando una riflessione consapevole su questo fenomeno che ci sta travolgendo».

Le divergenze sulla gestione amministrativa erano così incolmabili? «In assoluto niente è necessario, sembra che le posizioni che difendo e che a me sembrano ragionevoli e che rispettano il quadro istituzionale, non siano condivise. Come dice De Gaulle, i cimiteri sono pieni di persone indispensabili. Ogni tanto mi sembra che la persona meno triste sia io, anche se vabbé, avrei continuato con molto piacere».

Da quanto è trapelato pare che lei fosse poco incline a collaborare, una persona che ha fatto fatica ad abituarsi a questa condizione duale: «Mi hanno detto che è stato detto che non sono una persona incline al compromesso, ma io sono un uomo del come-promesso. Io ho uno stile - e me ne sono anche scusato con i colleghi in senato - che può sembrare cassant, non è un abuso di potere o posizione, ma è prendere le responsabilità e portare su di me certe scelte. Succede che vi siano delle esitazioni che non fanno bene, e credo che una delle cose che ci si aspetta da qualcuno che ha delle responsabilità è che le prenda. Io magari ho esagerato, i risultati sono quelli che sono e voilà».

Risultati che gli sono comunque stati riconosciuti dalla presidente del Consiglio Monica Duca Widmer. In questi ultimi anni l’USI è cresciuta sia nei numeri - degli studenti, dei collaboratori, degli istituti -, sia nel prestigio. «Il suo lavoro non viene messo in discussione, è un lavoro prezioso per questa università che oggi pensa a consolidare tutto quello che c’è stato e a realizzare i prossimi passi con una forza grande data da quanto successo in questi 6 anni. Ci abbiamo pensato e abbiamo deciso che era meglio interrompere il viaggio qui con questo Dies in cui si è visto quanto questo rettore abbia fatto bene».

A breve si aprirà un concorso per la figura del nuovo rettore. Nel mentre, il ruolo di Erez sarà ricoperto dal professor Lorenzo Cantoni. Erez insegnerà invece matematica.

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