Ticino
L’Mps torna a manifestare il primo maggio
Foto CdT/Chiara Zocchetti
Foto CdT/Chiara Zocchetti
Marco Jäggli
3 anni fa
L’evento è previsto in Piazza del sole a Bellinzona, nel rispetto di misure di protezione e distanziamento sociale: “Pensiamo sia necessario manifestare dopo un anno nel quale il lavoro di tutti e tutte è cambiato radicalmente e in peggio”

L’Mps annuncia che, dopo la pausa forzata dello scorso anno “è ora di tornare a manifestare in occasione del Primo maggio”. Per questo, si legge nel comunicato, la recente assemblea cantonale dell’MPS ha deciso di promuovere una manifestazione che si terrà a Bellinzona, il 1° maggio alle ore 15.00, in Piazza del Sole: “Naturalmente tutte le misure di protezione e di distanziamento sociale verranno osservate”, scrive il partito, “ma pensiamo che oggi sia necessario tornare a manifestare nella giornata dedicata alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori, dopo un anno nel quale il lavoro di tutte e di tutti è cambiato radicalmente e in peggio”.

Per questo l’Mps invita “tutte e tutti a partecipare a questa manifestazione per ribadire il nostro sostegno, prima di tutto, a coloro che in questo anno sono stati in prima linea nel garantire la continuità della società in diversi settori, da quello sanitario a quello del commercio, da quello dei trasporti a quello dei servizi di prima necessità a quello dell’educazione e della scuola, spesso in condizioni difficili e mettendo quotidianamente in pericolo la propria sicurezza”.

Sostegno alle donne, lavoratori a casa e disoccupati

Parimenti il partito invita “a sostenere soprattutto le donne lavoratrici in casa e fuori casa. Mai come quest’anno è stato evidente il ruolo fondamentale del lavoro delle donne, i settori definiti essenziali sono settori a manodopera prettamente femminile nei quali già prima della pandemia le condizioni di impiego erano particolarmente precarie, i salari decisamente troppo bassi e l’organizzazione del lavoro molto intensa. Tutti elementi che sono ulteriormente peggiorati in questo ultimo anno”. Richiesto sostegno anche ai lavoratori e le lavoratrici “che hanno dovuto reinventare la loro vita privata e quella professionale con il telelavoro”, definito “un sistema che certamente permette di proteggere dal rischio di contagio, ma che allo stesso tempo espone a rischi di super lavoro (non esiste più nessun confine tra lavoro e non lavoro) e dell’isolamento”. Innfine, viene ribadito il sostegno ha chi ha perso il lavoro “a causa delle conseguenze economiche e sociali della pandemia che non ha fatto altro che accelerare e precipitare una crisi capitalistica che mostrava già più di un anno fa pesanti indizi”.

“La pandemia ha aumentato le disuguaglianze, chiediamo un intervento economico e sociale”
L’Mps infine, ribadisce le richieste “di un ampio intervento economico e sociale fondato su diritto ad un reddito di pandemia che permetta a tutte e tutti di rispondere alle urgenze della vita quotidiana. La crisi pandemica, la lentezza dei vaccini, la crisi stessa del sistema sanitario hanno mostrato la necessità di un ordine economico e sociale diverso e alternativo a quello del capitale, fondato sullo sfruttamento e sul profitto di pochi alle spalle della miseria di molti”, questo nell’anno che è stato “record per i miliardari che hanno visto la propria famiglia aumentare di un terzo?”. La pandemia, si legge infine, “ha contribuito ad accelerare le disuguaglianze, lo sfruttamento e l’ingiustizia nel mondo. Che il Primo maggio torni a diventare una giornata di lotta contro le ingiustizie del capitalismo, torni a mettere al centro i diritti dei lavoratori, delle lavoratrici dei disoccupati e delle disoccupate e le prospettive di un mondo diverso dal capitalismo reale”.

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