Ticino
KFC rivede i suoi piani, ma smentisce licenziamenti "di punto in bianco"
KFC rivede i suoi piani, ma smentisce licenziamenti "di punto in bianco"
KFC rivede i suoi piani, ma smentisce licenziamenti "di punto in bianco"
Redazione
7 anni fa
Le entrate del ristorante di Mendrisio sono nettamente calate, rendendo necessaria una riduzione del personale

L’apertura del primo ristorante in Ticino di KFC in Via Borromini a Mendrisio, fast food della nota catena statunitense specializzata nel pollo fritto, ha dovuto rivedere i propri piani. Pavel Popov, presidente di KFC Ticino SA, ha spiegato che dei tagli si sono resi necessari. "La nostra squadra è ora composta da 14 persone, quattro impiegate al 100% e 10 all’80%, mentre all’inizio avevamo circa 35 persone". Si tratta di collaboratori "ovviamente privi di esperienza, che andavano messi alla prova in attesa tra l’altro di saggiare il successo riscosso tra la clientela".

Dopo un ottimo riscontro di pubblico nelle prime settimane di apertura, in effetti, le entrate sono nettamente calate. Inevitabile, spiega KFC a Ticinonews, qualche licenziamento, che si è affiancato alla disdetta inoltrata da alcuni dipendenti che nel frattempo si sono accasati altrove. Dinamiche, afferma Popov, "abbastanza ricorrenti nel settore dei fast food". Certo, le ambizioni iniziali si sono rivelate eccessive per una realtà piccola come quella di Mendrisio. "All’inizio - riconosce il manager russo - non si poteva prevedere l’andamento dell’attività. Abbiamo preso molta gente, l’abbiamo messa alla prova e tenuto chi era veramente motivato. Ci siamo resi conto che un personale composto da 35 addetti a Mendrisio era sovradimensionato". Questi dati trovano conferma nei primi feedback informali in possesso dell'Ufficio sviluppo economico di Mendrisio.

"C’è però anche chi parla di licenziamenti comunicati senza troppe cerimonie, di punto in bianco, come ad esempio ad addetti appena rientrati da un congedo". Senza entrare nel dettaglio, Popov aggiunge "che è rimasta questa squadra di 14 dipendenti, che lavorano molto bene, sono soddisfatti e percepiscono buoni salari. Chi è stato licenziato ha ricevuto pure un mese supplementare di stipendio". Insomma, ribadisce, la fase di assestamento iniziale è servita anche per individuare i collaboratori più motivati e vogliosi di progredire. Quella attuata è stata dunque "un’ottimizzazione" della forza lavoro, passata inevitabilmente attraverso dei tagli e suggerita da uno specialista in risorse umane giunto appositamente dalla Germania.

"Riduzione sottoposta al vaglio", conclude Popov, "dei responsabili del ristorante, nella convinzione che sia meglio avere 14 persone con un impiego stabile e sicuro piuttosto che 35 precari. I cambiamenti vengono fatti tappa per tappa, sulla base del confronto con i nostri dipendenti. Nel team abbiamo per esempio un collaboratore di 62 anni, che ha svolto con successo la formazione ed ora lavora con piena soddisfazione sua e nostra".

"La mia volontà é di investire in Ticino e in Svizzera, infatti a Berna abbiamo aperto un altro KFC, assumendo altri dipendenti locali e la domanda di costruzione per un altro a Losanna é in corso di procedura - anticipa Popov - Per la primavera prossima stiamo organizzando diverse azioni e promozioni per le famiglie del Mendrisiotto, spero che ci seguirete anche in quest'occasione, io tengo molto al Ticino. A tal punto che sto valutando nuovi progetti e investimenti per il 2019 o 2020 dei quali vi parlerò con l'inizio del nuovo anno".

Il manager russo, contattato da Ticinonews, ha smentito che il personale lavorasse fino a 16-17 ore al giorno: "Non mi piace quando persone, forse deluse, scrivono certe cosa palesemente false. I nostri Dipendenti sono monitorati anche da GastroTicino ed escludo simili orari di lavoro".

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