Ticino
Italiano con targa ticinese? È contrabbando
Italiano con targa ticinese? È contrabbando
Italiano con targa ticinese? È contrabbando
Redazione
9 anni fa
La Guardia di Finanza ha sequestrato una Maserati targata Ticino, guidata da un conducente non autorizzato

Nell’ambito delle attività di controllo economico del territorio, agenti della Guardia di Finanza di Casalpusterlengo hanno sottoposto a controllo una Maserati Ghibli, con targa ticinese, che circolava nel paese della bassa lodigiana.

Alla guida dell’autovettura di proprietà di una società di Lugano, un uomo d'affari italiano, residente a Milano. Il 45enne era sprovvisto della prescritta autorizzazione, rilasciata dagli uffici della Dogana, all’utilizzo dell’automezzo svizzero sul territorio italiano.

In assenza dell’autorizzazione, il veicolo risulta introdotto sul territorio italiano illecitamente. Pertanto, l'auto è stata sequestrata e affidata in custodia al competente ufficio doganale di Milano Linate. L'uomo dovrà inoltre rispondere alla procura di Lodi del reato di contrabbando. 

La Guardia di Finanza, nel comunicato diffuso ai media oggi, pone quindi attenzione al fatto che "non si tratta di un problema meramente burocratico e documentale. Il fenomeno della circolazione in Italia di veicoli con targhe estere ed utilizzati regolarmente da cittadini italiani sta assumendo una certa rilevanza, consentendo ai medesimi di aggirare alcuni profili del regime fiscale tributario nazionale, di non comparire come intestatari di autoveicoli di lusso, di rendere più difficili o del tutto vane le procedure per il recupero di sanzioni amministrative a seguito di violazioni del Codice della Strada."

"Inoltre, nel caso di automezzi immatricolati in paesi esterni all’Unione Europea – come nel fatto riportato –, l’autoveicolo può fruire di un regime di libera circolazione nei paesi terzi, sia pure temporanea, solamente se condotto dallo stesso proprietario o da persona espressamente autorizzata."

"Rischiare - chiosano le autorità - non è conveniente: per ritornare in possesso dell’autovettura sottoposta a sequestro, il proprietario dovrà versare agli uffici delle Dogane di Milano 3, considerato l’elevato valore del veicolo che aveva solo 2 mesi di vita, una cifra superiore a 70.000 euro, tra imposte evase e sanzioni."

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