Ticino
IRB: “Necessario passare alla fase clinica”
Foto d’archivio CdT
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Redazione
5 anni fa
L’Irb ha mosso un grande passo avanti nella ricerca per il Covid-19. Ora si attendono partnership per passare alla fase clinica

Un grande passo avanti nella ricerca per il Covid-19. Un grande successo annunciato direttamente dall’Istituto di Ricerca in Biomedicina (Irb) di Bellinzona. I ricercatori dell’IRB hanno sviluppato un anticorpo che protegge dalle varianti e impedisce al virus di mutare per sfuggire alla terapia. Ma nello specifico di cosa si tratta? I colleghi di Radio3i lo hanno chiesto a Luca Varani, direttore del laboratorio e primo autore del lavoro.

“La caratteristica che differenzia questo anticorpo di seconda generazione dall’altro è che questo è doppio”, spiega. “Abbiamo unito insieme due anticorpi naturali per fare una nuova molecola artificiale”, aggiunge.

Finora, la terapia con anticorpi utilizzata nel mondo ha dato buoni risultati e si è dimostrata funzionante, conferma il direttore. “Un anticorpo che esce adesso deve rispondere a due problemi: da una parte deve funzionare contro le varianti e dall’altra poi deve impedire che il virus muti per resistere alla terapia”, sottolinea.

Un modo per risolvere questi problemi “è di usare non un anticorpo solo ma due anticorpi che attaccano il virus in due siti distinti contemporaneamente”. Così facendo, l’Irb ha dimostrato che il virus “non riesce a sfuggire all’attacco doppio dell’anticorpo e non cambia la propria struttura”.

Le questioni cruciali, come per ogni scoperta in tempo di pandemia, sono le tempistiche e la messa in pratica della scoperta. “L’anticorpo funziona molto bene in test pre-clinici, è più potente degli altri anticorpi in circolazione”, aggiunge. L’Irb è un centro di ricerca e per capire se nell’uomo funzioni ha bisogno di partnership “per andare avanti a produrre il materiale e passare alla fase clinica”. “I tempi di attesa - conclude Varani - se si iniziasse oggi, sarebbero tra i quattro e gli otto mesi”.

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