Interrogazione
Ioduro d'argento e cloud seeding, "perché non serve un'autorizzazione?"
Foto Shutterstock
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Redazione
2 anni fa
Le granconsigliere Beretta Piccoli e Ambrosetti hanno depositato una nuova interrogazione, dopo quella redatta nel 2018, sulla diffusione dello ioduro d'argento nell'aria per la prevenzione della grandine - sperimentata oltralpe.

Sara Beretta Piccoli (Partito Verde Liberale) e Maria Pia Ambrosetti (HelvEthica) hanno depositato un'interrogazione rivolta al Consiglio di Stato incentrata sul cloud seeding. Come riporta il testo dell'iniziativa, questa è una tecnica che coinvolge "l'introduzione di sostanze chimiche o particelle nelle nuvole al fine di influenzarne le proprietà e stimolare la formazione di pioggia o neve". Nello specifico, si definisce il cloud seeding "una tecnica non priva di controverse e soggetta a condizioni meteorologiche specifiche". 

L'interrogazione del 2018: prodotto pericoloso, ma in concentrazioni non tali da danneggiare l'ambiente

Questo tema era già stato oggetto di una precedente interrogazione del 2018. Il Consiglio di Stato aveva chiesto informazioni a Ufficio Federale dell'Ambiente (UFAM) e a Basilese Assicurazioni, in prima linea nella sperimentazione di queste pratiche a nord delle Alpi. Il metodo, che consiste nello spargere una soluzione con ioduro d'argento in determinate situazioni meteorologiche, sarebbe ritenuto molto efficace da Basilese. Questa sostanza provoca la formazione di piccoli chicchi di grandine che si trasformano in nevischio o pioggia prima di raggiungere terra. Il Consiglio di Stato ha tuttavia sottolineato la non unanimità dei pareri degli esperti. 
Il CdS aveva anche specificato come La Legge federale sui prodotti chimici (LPChim) e l'Agenzia europea per le sostanze chimiche ECHA considerino lo ioduro d'argento quale composto pericoloso. Sempre in base alla LPChim questi prodotti possono essere impiegati a condizione che non arrechino danni alla salute delle persone o all'ambiente. L'onere di verifica istituzionale appartiene ai Cantoni. 
Il Consiglio di Stato, nel 2018, nella sua risposta specificava dunque di essere "parzialmente" al corrente di questo genere di attività sul clima, ricordando come la base legale per questo tipo d'attività fosse federale. Non trattandosi di prodotti fitosanitari, biocidi e concimi, lo ioduro d'argento può essere sparso senza autorizzazione preliminare. La ditta responsabile dell'emissione è tenuta a verificare i rischi per la salute e per l'ambiente. Nel 2017 UFAM ha contattato Basilese in merito. L'analisi del rischio ambientale ha mostrato a UFAM e UFAC che la concentrazione di ioduro d'argento residuo nella lotta alla grandine non è tale da avere effetti negativi per l'ambiente. Basilese affermava di non prevedere comunque di attuare questa pratica in Ticino. In ogni caso, il Consiglio di Stato esprimeva "perplessità in relazione ad eventuali problematiche collaterali". Lo stesso CdS affermava poi l'intenzione di chiedere agli enti federali competenti una modifica dell'ordinanza vigente, per sottoporre ad autorizzazione anche lo spargimento nell'aria di prodotti chimici pericolosi, oltre a quello di fitosanitari, biocidi e concimi. 

La nuova interrogazione

Alla luce di queste risposte, in una nuova interrogazione Ambrosetti e Beretta Piccoli chiedono al Consiglio di Stato:

- Era “al corrente solo parzialmente” dell’uso di queste sostanze. Che cosa significa "parzialmente"? Voglia specificare “parzialmente”?

- La Legge federale sui prodotti chimici (LPChim) considera ancora lo ioduro d’argento quale composto pericoloso? Se sì, in che misura?

- Considerando che questa sostanza resta “pericolosa per le acque sia a livello cronico che acuto”, quali e quante verifiche dell’acqua del nostro Cantone sono state eseguite negli ultimi 5 anni? Con quali risultanze?

- Se la “verifica istituzionale per l’impiego corretto di tali prodotti compete ai Cantoni (DT)” per quale motivo in realtà “non è richiesta un’autorizzazione preliminare” per l’uso di tali sostanze?  Non crede che così l’impiego resti fuori controllo?

- Sono state fatte delle richieste per l’uso di queste sostanze recentemente? Di conseguenza sono stati effettuati i relativi controlli (come da risposta del CdS)?

- A distanza di 5 anni, ha il Consiglio di Stato richiesto agli enti federali competenti una modifica dell’art. 4 ORRPChim per includere nella procedura autorizzativa (oltre a quanto già previsto per fitosanitari, biocidi e concimi) anche lo spargimento nell’aria di altri prodotti chimici pericolosi come lo ioduro d’argento? Se sì, quando e con quali risultanze? Se no, per quale motivo non è stata fatta questa richiesta?