Ticino
“Io, ticinese, lavorerò all’Expo”
Redazione
10 anni fa
Fervono gli ultimi preparativi anche per il personale che si appresta ad accogliere milioni di visitatori

Mancano ormai pochi giorni all’apertura dell’esposizione universale di Milano e anche il personale si sta preparando al meglio per accogliere i milioni di persone che accorreranno per visitare i 145 padiglioni. Tra chi si appresta ad intraprendere una nuova avventura lavorativa, c’è anche una giovane ticinese, che sarà impiegata al Padiglione Svizzero. L’abbiamo incontrata per sapere come sta vivendo gli ultimi preparativi prima della grande apertura.

“È da poco che mi sono imbarcata in questa avventura. Settimana scorsa mi hanno invitata a Milano per visitare il cantiere e il Padiglione Svizzero, dove sono stati tenuti dei corsi di formazione. Erano circa una cinquantina i presenti. Ci hanno fornito perlopiù informazioni riguardo a misure di sicurezza e di tipo sanitario per essere pronti a intervenire in ogni evenienza. Dopodiché ci siamo occupati degli incarti amministrativi, come gli accrediti, l’abbonamento regionale e altre pendenze. Ho infine avuto modo di visitare anche la città".

Cosa dovrai fare esattamente durante la fiera?Dovrò principalmente fornire indicazioni e informazioni ai visitatori. Siamo un team di otto persone, due dei quali rappresentano uno dei quattro cantoni partner dell’Expo (Ticino, Grigioni, Uri e Vallese). Ognuno di noi ha ricevuto una divisa e un ipad, che potremo consultare per rispondere alle esigenze dei clienti e con il quale potremo mostrare il sito e l'app dell'expo. Ci è stato inoltre fornito un manuale, che provvederò a studiare in questi giorni, in cui si possono trovare tutte le informazioni più importanti riguardo ai quattro cantoni che rappresentiamo.

Come sono gli orari di lavoro?Abbiamo turni che ci suddivideremo (dalle 9 alle 15 e dalle 15 alle 21), per un totale di 42 ore a settimana. Non avremo i weekend liberi, ma avremo due giorni di riposo a settimana. Poi ci saranno giorni in cui dovremo fare il turno intero per coprire i giorni liberi degli altri colleghi.

E la paga?Non è altissima, non arriva nemmeno ai 2000 franchi. Ma almeno è compreso il vitto e l’alloggio. Abbiamo circa 37 franchi al giorno a disposizione per il cibo. Inoltre ci hanno fornito gettoni per lavare, dei buoni per un soggiorno spa in una palestra a Milano, il 10% di sconto presso una panetteria qui vicino e rimborsato alcune spese di viaggio.

Dove alloggerete?In un appartamento, che condividerò con altre 6 persone. Ognuno di noi ha a disposizione la propria camera. L’unico svantaggio è che non è propriamente vicino alla fiera. Dobbiamo prendere il treno o la metro per raggiungere l’expo, per un viaggio che dura almeno 40 minuti. Inoltre la navetta che bisogna prendere per raggiungere il campus, non è sempre in orario. E andare a piedi non conviene perché ci si mette più di mezz’ora. Per ritornare in Ticino ieri per esempio ci ho messo due ore per uscire dal cantiere e raggiungere il centro città visto che la navetta era in ritardo. Anche all’andata ho avuto dei problemi, poiché c’era un treno che aveva un guasto tecnico. Spero che la situazione migliori una volta che la fiera aprirà ufficialmente i battenti.

Come ti è sembrata la fiera per il momento?È abbastanza impressionante, ma ancora non è tutto completato. Ci hanno raccontato che solo il 20% dei padiglioni sarà operativo all’apertura e che si attendono circa 20mila persone al giorno. Spero non ci saranno problemi il primo maggio, visto che è la giornata dei lavoratori.

Come sei arrivata a lavorare per Expo?Tramite il programma di disoccupazione. All’inizio ero un po’ scettica, perché non mi andava tanto di spostarmi. Poi però quando ho visitato il cantiere, ho pensato che in fondo sarebbe stata una buona occasione per me lavorare in un ambiente internazionale a due passi da casa e arricchire il mio curriculum di esperienze lavorative. Vedremo come sarà.

LarS

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