Ticino
"Io, allegro e burlone, ho scritto un disco arrabbiato"
Redazione
10 anni fa
È in uscita il nuovo disco di Maxi B. "È uno sfogo nato da un sentimento di delusione verso la musica"

Il ritorno di Maxi B, dopo due anni e mezzo di silenzio discografico: il rapper ticinese sta per tornare, con un disco in uscita il 2 giugno e che ha già raccolto i feed back positivi del mondo del rap italiano.

Sarà un rientro col botto, dove si vedrà una persona, a tratti, totalmente diversa da quella che gli ascoltatori di Radio 3i conoscono ogni giorno. "Ma un rapper che scrive solo canzoni allegre o solo testi arrabbiati sarebbe falso" precisa lui, quando lo incontriamo negli studi della radio per parlare del nuovo singolo "Maledetto", di cui è disponibile il video, e del disco in genere.

Parlaci di Maledetto, la tracklist del disco. 

"Non sarà un singolo per le radio, malgrado io ci lavori. Mi viene già richiesto, ma preferisco non trasmetterlo. È un testo un po' crudo e arrabbiato, non adatto ai passaggi radiofonici. Ciò che mi colpisce però è che a volerlo sentire sono soprattutto le donne dai 30 anni in su, un pubblico che temevo potesse essere spiazzato."

Il tema del disco qual è?

"È un album di sfogo sul mondo della musica e su come lo vorrei. Non è tutto oro quello che luccica, spesso si va avanti grazie a favori di amici, c'è più apparenza che sostanza. Questo sentimento di delusione è nato quando ho deciso di abbandonare l'etichetta musicale Universal e la collaborazione con Fabri Fibra. Lui voleva che io divenissi, di fatto, un secondo Moreno, un percorso che non è il mio. Lui e la Universal puntano ai numeri in classifica, mentre io, anche se non nego che nella musica contano, privilegio il fatto di dire ciò che ho dentro, di farmi vedere, ma soprattutto il contatto e l'affetto della gente. Non è stato facile ovviamente lasciare un'etichetta del genere.

Sono tornato a Latlantide Promotions, con cui avevo già collaborato, che come me mette al primo posto l'immagine e l'arte."

Mentre scrivevi i testi, hai iniziato a lavorare a Radio 3i. Quanto ha influito?

 "Sul disco poco, perché dieci testi sono stati scritti prima dell'assunzione, quando non avevo ancora una prospettiva chiara. In ogni caso, la radio è importante, a chi mi chiedeva che cosa mi sarebbe piaciuto fare oltre al rap ho sempre detto 'lavorare in radio'. Il direttore Matteo Pelli ci ha creduto più di me, quando mi ha proposto di entrare a Radio 3i gli avevo risposto di scegliere qualcuno che lo meritava di più. Lui invece riteneva che quel qualcuno fossi io, che in fondo col microfono ho sempre vissuto e che il resto, che non conoscevo, l'avrei imparato. Mi ha dato una grossa opportunità"

Quindi in radio di questo disco non ascolteremo niente?

"Sì, due singoli sono radiofonici. Il primo è in collaborazione con Gheamon, e si intitola 'Da solo': parla di come ciò che non funziona da soli poi va molto meglio assieme a gente a cui si vuole bene. Abbiamo girato il video sabato al lido di Maroggia, è stato molto bello. L'altro singolo che si sentirà è 'L'amore inutile', assieme a Daniel Vit, e il tema è come molta gente stia insieme pur di non essere sola. Insomma, non ci sono solo testi arrabbiati. Anzi, questi due singoli possono essere la base per un futuro disco, dato che ora lo sfogo è stato fatto e che con il lavoro in radio sto vivendo un gran bel momento."

In radio sei sempre allegro e positivo, non temi che un disco così duro possa cambiare la visione che la gente ha di te? O che possa chiedersi chi è davvero Maxi B?

"Era una mia paura, e infatti ho fatto sentire subito i singoli al direttore. Lui mi ha dato fiducia, ha visto capacità di scrittura, mi ha detto che tutti sentiranno le due canzoni che passeranno in radio, poi chi vorrà capire chi sono davvero acquisterà il disco. Questo ha mostrato, ancora una volta, come Radio 3i sia davvero una famiglia.

Effettivamente, io sono come mi sentite alla radio, però non sono solo un burlone, ho una forte personalità e mi ritengo una persona che non si svende, se mi passate il termine. Credo molto nella musica rap in Ticino, la porterò anche in piazza Riforma a Lugano, e sento una certa responsabilità verso i giovani che intraprendono questo percorso. 

D'altronde, io ho sempre scritto ciò che vivevo, sia in positivo che in negativo, e penso che sia molto meglio sfogarsi in un testo che spaccando le cose. È un messaggio che mi piacerebbe passasse.

Spero che la gente capisca il senso del disco, sarebbe una grossa vittoria per me. Se invece non fosse così, non penso influirà col mio lavoro in radio."

Recentemente hai scritto il testo di 'Lolly Day', cantata dalla tua collega Lolly Camen: per lei vedi un futuro da rapper?

"È uscito un pezzo divertente, lei ha una bella voce e si è messa in gioco con un genere che non era il suo. Dal testo esce la persona che lei è: divertente, con la battuta fulminante e la capacità di prendersi in giro."

Facciamo un gioco: immagina di dover scrivere una canzone per Matteo Pelli, come sarebbe?

"In realtà l'ho già fatto, quando abbiamo cantato assieme 'Fuori controllo' qualche anno fa. Comunque, scriverei qualcosa di divertente e molto legato al Ticino e alla prossimità, un tema a lui caro che mi ha trasmesso. Infatti, quando porto la mia musica in Italia ci tengo a promuovere il territorio da cui vengo."

E come sarebbe una canzone per il tuo collega nel Blues Brothers, Michael Casanova?

"Lui è il mio primo sostenitore, ascolta il rap grazie a me. Ha sentito i singoli, e ha scoperto una parte di me che non conosceva. Per lui punterei sul tema del latin lover un po' ingenuo e pasticcione, il suo lato migliore non è essere bello e alto, ma il grande rapporto di amicizia che abbiamo costruito in un anno e mezzo, perché siamo due persone che vogliono bene alla vita. Anzi, non è detto che non la scriva davvero..." 

PB

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