
Non è un periodo particolarmente fortunato per la candidata PLR al Consiglio di Stato Natalia Ferrara Micocci. Dopo l'attacco subito dal deputato leghista Massimiliano Robbiani, che su Facebook scriveva di volerla bruciare nel camino, la giovane candidata è stata suo malgrado vittima di un incidente stradale.
Ed è proprio per questo motivo che Natalia Ferrara Micocci non ha ancora potuto rispondere al granconsigliere della Lega: “Ancora non ho avuto modo di leggere le scuse pubblicate da Robbiani” ci racconta Micocci al telefono. L’ex procuratrice pubblica è stata infatti investita sabato scorso a Stabio prima di un comizio elettorale. Una signora stava uscendo in retromarcia da un posteggio, quando è andata a sbattere contro la macchina di Micocci. “Nulla di grave”, assicura, “ma il contraccolpo l’ho sentito. Ieri ho fatto fatica ad alzarmi e ho dolori alla schiena. Sono un po’ ammaccata e in tutto questo trambusto non ho avuto modo di seguire l’intera vicenda."
Sono comunque tanti i messaggi di solidarietà che le sono arrivati a seguito del post di Robbiani: “Ho ricevuto molte email da parte di cittadini che non conosco e anche da parte di alcuni membri della comunità ebraica. Il messaggio ha chiaramente evocato i campi di concentramento e molte persone si sono dette scioccate per queste dichiarazioni offensive”.
Tra chi ha espresso il proprio disappunto pure alcuni militanti della Lega dei Ticinesi. “Alcuni esponenti leghisti che coprono cariche pubbliche hanno definito queste parole fuori luogo. Fa piacere sapere che non tutti si riconoscono in questi metodi "da Mattino della Domenica”.
Non è la prima volta, ricordiamo, che Ferrara Miccocci è finita al centro di insulti. Massimiliano Robbiani, lo sappiamo, è recidivo, ma pure il Mattino della Domenica le ha dedicato diversi articoli pungenti. “Il loro attacco non è mai sulle mie idee," ribadisce, "ma piuttosto sul mio aspetto o la mia origine. Trovo che la libertà di espressione dovrebbe valere per tutti, ma la mancanza di rispetto è il peggio che si possa fare in politica".
"Siamo arrivati al punto che ci siamo abituati ai metodi del Mattino e al suo linguaggio sguaiato" continua Micocci. "Ma non è un giornale di carnevale né una rivista di satira. È un organo ufficiale del movimento leghista e dà visibilità a chi viene eletto. Non dimentichiamo che chi scrive ricopre anche cariche pubbliche. In questo senso mi ha fatto molto piacere la lettera aperta del presidente del partito Rocco Cattaneo, nel quale denunciava i metodi fascisti del domenicale. Termini forti che non tutti hanno apprezzato, ma se non sono metodi fascisti, allora qual è il termine giusto? Dobbiamo continuare a tollerare questi attacchi e lasciar perdere?"
"Ci vorrebbe un senso di collettività e di ribellione" aggiunge. "Se devo fare la Giovanna D’Arco della situazione, non mi tiro indietro, anche perché non ho paura dei loro metodi o il timore di non venir essere eletta. Come donna, cittadina ed ex magistrata mi sento in dovere di denunciare quello che gli altri magari non hanno la forza di fare".
Se poi il post di Robbiani farà scattare una denuncia vera e propria, Micocci lo farà sapere nei prossimi giorni. “Al momento devo ancora valutare la vicenda. Rinuncerò ai tacchi” conclude Micocci, alludendo ancora all’incidente di sabato, “ma non rinuncerò alle mie idee”.
LarS
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