Innovazione
Investimento plurimilionario in una start up ticinese, "ci permetterà di svilupparci all'estero"
Redazione
7 mesi fa
La xFarm di Manno, attiva nella tecnologia per l'agricoltura, ha ottenuto 36 milioni di euro da parte di importanti investitori internazionali. Il co-fondatore Martino Poretti: "Vogliamo espanderci anche in India e in Turchia".

Facciamo solo qualche nome: Barilla, Lavazza e Kraft Heinz. Sono alcuni dei colossi dell'agroalimentare che forniscono gli strumenti sviluppati dalla xFarm di Manno agli agricoltori con cui collaborano. Nata solo cinque anni fa, quest’impresa ha appena ottenuto un finanziamento privato di 36 milioni di euro, l’investimento più grande mai ricevuto dalle start up ospitate al Tecnopolo di Manno, gestito da Fondazione Agire. "Ci permetterà di investire nelle risorse umane, in tecnologia, ma anche di sviluppare il nostro business all'estero. In questo momento ci stiamo approcciando al Brasile e vogliamo espanderci anche in India e in Turchia", commenta ai nostri microfoni Martino Poretti, co-fondatore dell'azienda e responsabile di ricerca e sviluppo.

L'app sviluppata

I 36 milioni di euro saranno iniettati in xFarm da una cordata di investitori capitanati dalla Partech Partners, società tra le prime in Europa nel finanziamento di start up. Che queste imprese non siano abituate a vedere cifre di questo tipo ce lo conferma il presidente di Fondazione Agire, Luca Bolzani. "Non è raro solo in Ticino, bensì anche in Svizzera. Si tratta di uno dei round di finanziamento nell'agritech più importanti a livello europeo". In agricoltura, infatti, chi fa digitalizzazione è quasi un pioniere: in Europa meno del 10% delle aziende agricole utilizza strumenti informatici. xFarm cerca di sfruttare proprio questo mercato. Partita con agricoltori ticinesi, oggi lavora soprattutto all’estero. La start up sviluppa un’app che raccoglie e fornisce dati utili agli agricoltori per la gestione della loro azienda. 

L'importanza delle start up

Le start up sono un elemento fondamentale per costruire l’economia del futuro. Ecco perché il Cantone punta fortemente su di esse. "Con le start up nascono innovazioni, tecnologie e modalità di lavoro che consentono di ottenere una crescita delle competenze”, spiega Stefano Rizzi, direttore della Divisione dell'economia. Si stanno anche creando collaborazioni con altri Cantoni svizzeri, “non solo per fare rete sul fronte dell’accesso a nuove tecnologie, ma anche per garantire maggiori possibilità di sviluppo e per far conoscere il Ticino come luogo interessante per venire a fare questo tipo di attività". In questo modo "è possibile attirare anche realtà che da fuori possono decidere di venire in Ticino a crescere”, conclude Rizzi.

L'intervento completo di Stefano Rizzi a Ticinonews: