Gran Consiglio
Interventi più brevi? Passardi: "Disciplinano il dibattito". Padlina: "Limitazioni possono essere eccessive"
Redazione
3 ore fa
L'iniziativa che chiede di diminuire i minuti concessi a ogni deputato durante le sedute di Gran Consiglio non fa l'unanimità. Passardi (Plr): "La limitatezza crea una capacità di sintesi". Padlina (Il Centro): "Determinati oggetti comportano dibattiti importanti".

Non c’è deputato che non abbia avuto a che fare con la campanella, anche perché in Gran Consiglio si parla tanto e sempre di più. Per questo motivo un’iniziativa - che vede quali primi firmatari i deputati centristi Giuseppe Cotti e Paolo Caroni - chiede di diminuire i minuti concessi a ogni deputato. Si parla di portare gli interventi ordinari da 5 a 3 minuti, gli interventi introduttivi su iniziative mozioni o risoluzioni da 10 a 5, i tempi supplementari del presidente a 2 minuti, quelli per fatto personale a un minuto e le dichiarazioni di voto anch’esse a un minuto. L’iniziativa ha diviso la commissione costituzione e leggi e i commissari si sono schierati così: Plr, Lega e Udc a favore della proposta, a cui hanno suggerito solo alcune modifiche, e dall’altra parte socialisti e verdi, che non vogliono inasprire ulteriormente i limiti di parola. Il Centro porta invece un commissario a favore e uno contrario.

Passardi: "II Gran Consiglio non perde la sua essenza"

La prima domanda da porsi è: perché accorciare ancora dei tempi che in Ticino sono già perimetrati? “Per creare un’efficacia maggiore all’interno del Parlamento", risponde la deputata Plr Roberta Passardi, relatrice del rapporto di maggioranza. "Limitare i tempi di parola disciplina il dibattito; il Gran Consiglio non perde la sua essenza, ma se ne razionalizzano i minuti”. Proprio una limitatezza nei minutaggi "crea infatti una capacità di sintesi". Secondo Passardi, non è la lunghezza dei dibattiti che può disciplinare ciò che è la democrazia stessa. Inoltre, nel caso di concetti complessi da esprimere, "abbiamo aggiunto un capoverso che fornisce all'Ufficio presidenziale la possibilità di aumentare o diminuire il tempo concesso ai relatori".

Padlina: "La situazione è diversa rispetto al passato"

Dal canto suo Gianlcua Padlina, granconsigliere centrista firmatario (con riserva) del rapporto di minoranza, si dice d'accordo sul fatto che il problema esista. Tuttavia "tempi di uno-due minuti non permettono di sviluppare argomentazioni convincenti e di esprimere concetti complessi. Ho firmato con riserva lo status quo, perché queste limitazioni diventano, nel caso di determinate tematiche, eccessive e svilenti delle discussioni in Parlamento”. Oggi, inoltre, "la situazione è diversa rispetto al passato: abbiamo 12 partiti e dunque altrettante voci in che devono potersi esprimere. E ciò richiede tempo". Inoltre "determinati oggetti comportano dibattiti importanti e il Legislativo è il luogo deputato ad accogliere queste discussioni, durante le quali bisogna sviscerare la complessità dei temi”, conclude Padlina.

Il confronto tra Roberta Passardi e Gianluca Padlina andato in onda a Ticinoenws:

I tag di questo articolo