Ticino
Iniziative casse malati, in aula con quattro ricette
©Chiara Zocchetti
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Redazione
2 giorni fa
Durante la seduta di Gran Consiglio di giugno si discuteranno diverse proposte per alleggerire il peso dei premi di cassa malati. Un tema che continua a dividere le diverse ali del Parlamento e anche il centro politico.

In Commissione gestione e finanze “Rien ne va plus”. Sull’intricata vicenda delle iniziative volte a calmierare i premi di cassa malati, quel che è stato è stato e fra due settimane in Gran Consiglio approderanno quattro diverse ricette: l’iniziativa socialista da 300 milioni per limitarli con più sussidi al 10% del reddito disponibile, sostenuta solo dal fronte progressista che compatto dice "no" alla seconda proposta, e l’iniziativa leghista per dedurre integralmente i premi dalle imposte, dai mancati introiti stimati in 100 milioni. Non solo. In aula si discuteranno anche due controprogetti fiscali: quello del PLR, simile alla ricetta leghista ma più progressiva, e quello del Centro che, smussando le soglie e introducendo una deduzione ulteriore per ogni figlio maggiorenne, dimezza la fattura per Cantone e Comuni.

Bignasca: "La nostra iniziativa raggiunge l'obiettivo subito"

Se insomma la settimana scorsa il centro politico pareva aver trovato l’intesa, sul carro liberale radicale sono ora saliti Lega e Udc, mentre il Centro è sceso. "Sono cose che succedono in politica. Ogni tanto ci sono dei cambi di visione, però il nostro controprogetto è diventato quello di maggioranza", rileva ai microfoni di Ticinonews Matteo Quadranti, capogruppo Plr. Una maggioranza molto molto risicata, considerando anche il "sì" con riserva della Lega che, appunto, non ritirerà la sua iniziativa. Un'iniziativa "che raggiunge l’obiettivo subito, mentre il controprogetto lo fa negli anni in maniera scaglionata", afferma  il capogruppo leghista Boris Bignasca. "Secondo me è importante che i cittadini votino su questo tema, perché va anche a toccare le finanze cantonali e comunali". Ma se l’iniziativa venisse respinta, per voi andrebbe bene anche il controprogetto? "Penso che saremo favorevoli a entrambe le proposte. Lo scopo non è mettersi medaglie, ma raggiungere l’obiettivo della deduzione dei premi", puntualizza Bignasca.

Dadò: "Io le battaglie le faccio quando sono convinto"

Una deduzione di cui, per il Centro, beneficerà anche chi non ne ha bisogno. Di qui la decisione di tirare dritto, nonostante una battaglia praticamente persa in partenza. "Noi faremo il rapporto al nostro controprogetto, che prevede una spesa un po’ minore e andrà ad aiutare quelle fasce di popolazione che ne hanno veramente bisogno. E per il Cantone e i Comuni, le uscite saranno minori", commenta il presidente Fiorenzo Dadò. Vi è il rischio che non passi..."Io le battaglie le faccio quando sono convinto e vado fino in fondo. Se poi si riesce a farle passare in Gran Consiglio bene, se no pazienza".

Quadranti: "Il controprogetto ha l’obiettivo di trovare misure compensative"

Calcolatrice alla mano, ad oggi la certezza è che l’ultima parola sulle iniziative l’avranno dunque i ticinesi. Forse, anche sul controprogetto del PLR. In barba alla contrarietà e agli appelli del Governo. "In questa fase ci sono delle dinamiche per cui le cose stanno andando in questo modo, però il controprogetto con questa progressività ha l’obiettivo di permetterci, in qualche anno, di trovare misure compensative, tagli o riduzioni di spesa della sanità", spiega Quadranti. "Il controprogetto per il Cantone sono solo 20 milioni, lo 0,5% del budget. Basterebbe risparmiare, ad esempio sugli asilanti, per compensare questo gettito potenzialmente perso", conclude Bignasca.

Consuntivo: firmati tre rapporti

Sempre oggi, in Gestione sono anche stati firmati tre diversi rapporti in merito al Consuntivo del Cantone, che ha chiuso il 2024 con un disavanzo di quasi 72 milioni. Quello di maggioranza è sostanzialmente favorevole ai conti e porta la firma di Centro, Plr e, con riserva, della Lega. Al Governo viene però chiesta, tra le altre cose, l’introduzione di un sistema di controllo dei sussidi per valutarne l’efficacia. Si oppongono invece ai conti, per motivi diversi, il fronte rossoverde - contrario ai tagli e agli sgravi - e l’Udc, che al Governo torna a chiedere una maggiore riduzione della spesa.

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