
Ad un mese dalla chiamata alle urne del 28 settembre, giorno in cui i ticinesi dovranno esprimersi su due proposte volte a contenere l'impatto sempre maggiore dei premi di cassa malati, il fronte progressista, compatto, scende in campo. Lo fa invitando a sostenere l'iniziativa socialista che chiede di limitare la fattura dei premi al 10% del reddito disponibile, definita "l'unico aiuto vero per il ceto medio", ma anche puntando il dito contro la ricetta fiscale della Lega, descritta al contrario come "uno specchietto per le allodole".
Riget: "Anche aumentando le imposte il ceto medio trarrà beneficio"
Nel concreto, l'iniziativa del 10% verrebbe applicata elargendo più sussidi, con un costo aggiuntivo per la Ripam stimato dal Consiglio di Stato in 300 milioni. Troppo per i contrari, per cui giocoforza si assisterà ad un aumento delle imposte. Pronta la risposta della co-presidente del PS Laura Riget: "Anche se con la nostra iniziativa bisognerà aumentare di qualche punto percentuale il moltiplicatore cantonale o attuare altre misure fiscali, il ceto medio godrebbe comunque di un beneficio netto di diverse migliaia di franchi ogni anno" dice, fornendo cifre concrete a titolo di esempio. Ebbene: una famiglia con un figlio e un reddito netto di 84'8000 franchi potrebbe ritrovarsi in tasca oltre 1'100 franchi in più all'anno. Una coppia di pensionati quasi 7'000. "Il nostro", sottolinea ancora Riget, che nelle prossime settimane presenterà un sistema di finanziamento pensato con l'aiuto di economisti, "è un aiuto mirato e completo per il 61% della popolazione".
"L'iniziativa leghista favorisce gli alti redditi"
Chiaro: per i sostenitori del testo è l’intero sistema che andrebbe ripensato. L’iniziativa del PS viene però descritta come un primo passo concreto verso un quadro più sociale. Non così, puntualizza Rocco Vitale dei Verdi, l’altra ricetta alle urne: quella leghista che chiede di aumentare le soglie massime di deduzione dei premi "a favore soprattutto delle fasce più alte". Anche Vitale cita esempi precisi: "Per una coppia con due figli ed un reddito disponibile di 117mila franchi all’anno, con l’iniziativa del 10% il guadagno corrisponderebbe a 4mila franchi mentre con l’iniziativa leghista a meno di 300. La stessa coppia con un reddito di 250mila franchi, con l’iniziativa socialista non avrebbe benefici, con quella leghista guadagnerebbe 1000 franchi all’anno".
"Il problema non sono i costi sanitari"
Gli oppositori però incalzano: non solo la proposta socialista è costosa. L'iniziativa non scioglie nemmeno il nodo dei costi sanitari, che incidono sui premi. Pronta la risposta di Giuseppe Sergi dell’MpS. "I costi sanitari sono stagnanti da circa un decennio e aumentano in proporzione all’inflazione. Non c’è una corrispondenza tra l’aumento dei costi sanitari e quello dei premi, di gran lunga superiore", chiosa. Nessuna sovra-offerta o mea culpa, quindi? No. Per Sergi le storture sono altre, vale a dire "i prezzi dei medicamenti, ormai eccessivi, e una serie d’investimenti che vengono soprattutto dal privato nell’ambito della tecnologia diagnostica che servono solo alla concorrenza e non corrispondono a una vera esigenza dal punto di vista delle prestazioni".