
“In questi mesi ci siamo resi conto dell’importanza del personale sanitario e, soprattutto, della dipendenza che abbiamo nei confronti dell’estero. Tutti dicono che bisogna aumentare i posti di formazione, però noi riteniamo che un elemento di fondo sia quello di migliorare le condizioni di lavoro”. Così Gianni Guidicelli, segretario cantonale del sindacato OCST, spiega cosa si è discusso negli scorsi giorni tra i delegati del sindacato all’interno dell’EOC in vista della rinegoziazione del contratto collettivo che scade il prossimo anno. “Vorremmo sicuramente un aumento salariale significativo perché è praticamente vent’anni che i salari sono fermi. Ma poi vogliamo anche lavorare sulla mole di lavoro, sulla conciliabilità lavoro famiglia. Sono vari aspetti che determinano un abbandono precoce della professione ed è lì che bisogna intervenire”, ha dichiarato ai microfoni di Radio3i.
Il bonus Covid
Le rivendicazioni dei sindacati si fanno forti anche dell’impegno e del debito della popolazione nei confronti della categoria. Negli scorsi mesi tutti si sono resi conto dell’importanza di chi lavora negli ospedali. “Il personale si aspettava un riconoscimento tangibile e concreto per l’impegno che ha dato”, spiega Guidicelli. Infatti negli scorsi mesi si era parlato di un premio Covid: “Ma se inizialmente la direzione stava valutando di dare un bonus al personale, adesso ha fatto una scelta diversa non concordata con il personale, per cui c’è un certo malcontento”. L’intenzione del sindacato è chiedere all’EOC di cambiare nuovamente idea.
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