Ticino
“Incomincia a vedersi la luce in fondo al tunnel”
Thomas Schürch
3 anni fa
Il distretto Liberale radicale del Locarnese esprime soddisfazione per l’inclusione del collegamento A2-A13 nel pacchetto Prostra

La decisione del Consiglio federale di includere il collegamento veloce A2-A13 nel pacchetto di misure contemplate dal Programma di sviluppo strategico delle strade nazionali (Prostra) viene salutata “con enorme piacere” dal distretto Liberale Radicale del Locarnese.

“La nostra regione - si legge in un comunicato- “aspetta un collegamento veloce da tanti, forse, troppi anni. Il Locarnese si è, quindi, da sempre confrontato con traffico e colonne”. Il collegamento è “un biglietto da visita fondamentale per i turisti e le aziende che vogliono raggiungere il Lago Maggiore e le nostre Valli, ma, in primo luogo, é un’assoluta necessità per tutti i residenti che giornalmente devono, per motivi lavorativi o per semplici spostamenti, recarsi nel Bellinzonese e nel Luganese”.

Due velocità
Il concetto di Città Ticino che stiamo vivendo in questo nuovo decennio “viaggia su doppi binari; da un lato, l’infrastruttura ferroviaria sulla quale sono stati fatti molti investimenti, e dall’altro, l’infrastruttura stradale. Siamo convinti che il Locarnese, uno dei principali poli del territorio ticinese, meriti un’arteria stradale all’altezza della sua importanza, affinché il cuore di residenti e turisti continui a battere per la nostra regione e ci si possa finalmente collegare con maggiore semplicità al resto del Cantone e a tutto il nostro Paese”.

“Rispindere alle esigenze di tutti”
L’auspicio del distretto liberale radicale è “che si realizzi questa infrastruttura e che sia all’avanguardia, rispondendo quindi alle chiare esigenze di residenti e turisti, che per troppo tempo sono rimasti danneggiati dalle attese sul Piano di Magadino, sia dal punto di vista pratico sia economico”. Ecco perché, ora che la luce in fondo al tunnel comincia a vedersi, “non bisogna pensare di esserne già fuori. Passeranno ancora 10 o 20 anni prima di poter calcare la tanta agognata strada, ma questo non deve far abbassare la guardia alla politica cantonale e alla deputazione ticinese a Berna. Ora non possiamo più perdere tempo”.

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