Ticino
Incidente mortale di Taverne, tre assoluzioni
Incidente mortale di Taverne, tre assoluzioni
Incidente mortale di Taverne, tre assoluzioni
Redazione
6 anni fa
Il pg Andrea Pagani ha firmato tre decreti di abbandono per l'ipotesi di omicidio colposo

Il pg Andrea Pagani ha firmato un decreto d'abbandono nei confronti dei tre medici finiti sotto inchiesta per il caso delle 16enne di Castione morta sotto un treno alla stazione di Taverne il 21 settembre 2017 mentre stava rientrando a casa da scuola. Lo riferisce La Regione. I dottori (il medico di famiglia, lo psichiatra responsabile del Servizio medico-psicologico del Sopraceneri e una dottoressa che vi ha lavorato otto mesi sino a fine 2017) sono stati scagionati da una perizia svolta da due specialiste.

Come ricorderete, la 16enne era stata temporaneamente collocata in un’apposita struttura su decisione dell'Autorità regionale di protezione (Arp) e per oltre un anno era in cura psico-farmacologica a seguito di uno stato ansioso-depressivo causato da vicissitudini familiari. A inizio giugno 2017 le era stato prescritto un dosaggio minimo di un antidepressivo, il Fluoxetine, affiancato da psicoterapia, come avviene per i minori con disturbi depressivi medio-gravi. Tre giorni prima del decesso, il medico di famiglia le aveva prescritto lo sciroppo Bexin la cui assunzione simultanea col Fluoxetine incrementa il rischio di sindrome serotoninergica. In questi casi il paziente può perdere lucidità e sentirsi confuso. La madre della giovane ha sempre sostenuto che la ragazza sarebbe finita sotto il treno proprio durante una di queste crisi. La perizia, spiega il foglio bellinzonese, ha però escluso il sopraggiungere di una crisi e ha invece concluso per il suicidio.

Il pg ha ravvisato due violazioni delle regole dell’arte medica, ovvero la somministrazione di un ansiolitico, il Lyrica, non indicato per minorenni e la prescrizione da parte del medico di famiglia dello sciroppo incompatibile con l’antidepressivo.

La madre della giovane, che si era costituita accusatrice privata, non si è rassegnata alla tesi del suicidio e si rivolgerà alla Corte dei reclami penali (CRP) chiedendo la riapertura dell’inchiesta con l’audizione di una testimone, un'amica della vittima che vide la giovane stare molto male sul treno partito da Lamone in direzione di Bellinzona.

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata