Ticino
Incidente Gobbi: Nessun abuso di potere, ma un rapporto incompleto
Demaldi
Demaldi
Redazione
un anno fa
In base alle attuali informazioni, non vi sono prove a favore della tesi dell'abuso di potere da parte del direttore del DI in merito all'incidente che lo ha visto coinvolto lo scorso novembre sulla A2. Restano però da chiarire alcuni punti in merito al rapporto.

Il 14 marzo il granconsigliere de il Centro Fiorenzo Dadò aveva interpellato il Governo ponendo una serie di domande per chiarire i contorni di un sinistro che avrebbe visto coinvolto anche il consigliere di Stato e direttore del DI Norman Gobbi, la cui replica non si era fatta troppo attendere e in cui veniva sottolineato che "L’alcol test probatorio era nella norma. Non mi è stata ritirata la patente". L’accusa di un possibile abuso di potere, pronunciata da Dadò, parrebbe quindi infondata. Stando a quanto anticipato dal Corriere del Ticino, ad oggi – in base agli elementi raccolti – è infatti difficilmente immaginabile che il direttore del Dipartimento delle istituzioni abbia approfittato del suo ruolo per ottenere favoritismi a seguito dell’incidente avvenuto nella notte tra il 13 e il 14 novembre sulla A2. Ma facciamo un passo indietro per capire cosa ha dato il via alla serie di accuse.

Si menziona un solo veicolo, ma erano due

I dubbi in merito a un possibile trattamento di favore nei confronti del direttore del DI sarebbero nate a seguito della compilazione del rapporto di polizia, compiuta – sempre stando al CdT – in maniera imprecisa e incompleta. Sul documento era infatti stato indicato che nell’incidente era coinvolto un solo veicolo, ovvero la VW Golf di un cittadino tedesco di origini tunisine residente in Germania. E sarebbe stato proprio lui a causare lo scontro, invadendo la corsia di marcia in cui viaggiava Gobbi sulla A2 all’altezza di Stalvedro. La vicenda era stata subito confermata dallo stesso consigliere di Stato e il cittadino tedesco aveva a sua volta confermato i fatti e riconosciuto la sua responsabilità. Tuttavia, come detto, nel rapporto dell’auto di Gobbi non vi era traccia, nonostante fosse stato lui a telefonare alla polizia a seguito dell’incidente. Dimenticanza o meno, è una questione su cui sarà necessario fare chiarezza, così come su altri punti presentati da Dadò nell’interpellanza.

Cosa dice il rapporto

Nel rapporto ci si sarebbe quindi limitati a indicare unicamente il contesto (data, ora, meteo, illuminazione e segnaletica): una notte di pioggia con manto stradale scivoloso, su un rettilineo privo di illuminazione artificiale e con velocità massima – in base a segnaletica temporanea – di 80 km/h. Della vettura di Gobbi, lo ripetiamo, non c’era però traccia nel rapporto finale, ma unicamente la VW tedesca, il cui conducente era comunque risultato negativo all’alcol test come lo stesso Gobbi. Ma non vi sarebbero menzioni neanche sulla dinamica dell’incidente, anche se non vi erano motivi validi per l’omissione di tali informazioni. Una situazione che andrebbe prontamente chiarita al fine di evitare futuri sospetti o supposizioni su eventuali abusi di potere.