Bellinzonese
Inaugurata a Giubiasco la prima moschea del Sopraceneri. "Un luogo anche di incontri interreligiosi"
Redazione
3 giorni fa
È stata inaugurata sabato a Giubiasco la prima moschea del Sopraceneri: un nuovo spazio per i musulmani della regione, che ogni venerdì riunisce circa 200 fedeli. Sermone solo in italiano per una comunità sempre più mista, ma anche lezioni e incontri interreligiosi.

Dopo anni di provvisorietà e spazi troppo stretti, la comunità musulmana del Sopraceneri ha ora una nuova moschea. In Ticino si contano circa 7'000 musulmani, di cui la metà vive a nord del Ceneri. A Giubiasco, ogni venerdì sono circa duecento le persone che si ritrovano per la preghiera. “Da anni soffrivamo di questa mancanza di spazio, in particolare per la preghiera del venerdì, quando arriva un gran numero di fedeli. Anche se siamo sempre alla ricerca di posti più grandi per pregare, con questo nuovo luogo abbiamo spazio sufficiente per tutte le preghiere che si svolgono”, ci ha spiegato l’imam Luan Af-Matai.

Comunità mista

La comunità è composta da oltre venti nazionalità, con radici soprattutto albanesi, turche e arabe. Una realtà che cresce e cambia, e che qui ha portato anche una piccola rivoluzione: il sermone del venerdì è proposto unicamente in italiano. “In quasi tutte le moschee islamiche c’è bilinguismo. Se, ad esempio, un centro è albanese i sermoni si fanno sia in italiano che in albanese. Da quando sono arrivato a Giubiasco 7 anni fa abbiamo sempre fatto così e tutti sono contenti. Inoltre, le lezioni che teniamo in Moschea sono sempre in italiano”.

Luogo d’incontro

Non solo un luogo di culto: la nuova moschea si propone anche come centro di incontro e di dialogo interreligioso. La prima iniziativa è già in calendario, con un appuntamento tra giovani musulmani e cristiani. “Nel nome di un’amicizia islamo-cristiana organizziamo da più di 10 anni incontri interreligiosi. L’11 ottobre ci sarà il primo che faremo in questo nuovo luogo di culto. Giovani musulmani e giovani cristiani potranno raccontare la loro vita ed esperienze religiose”.