
"Quando abbiamo visto le prime immagini schock dall'Italia e dal Ticino, con gli ospedali pieni, abbiamo realizzato che toccherà anche a noi. Ma ci è voluto ancora un po' di tempo prima che la gente realizzasse veramente la gravità della situazione. Ancora due settimane fa molta gente era in giro, soprattutto nelle giornate di bel tempo. Ora le città cominciano piano piano a svuotarsi. Sul lungolago e nelle piazze di Zurigo c'è pochissima gente". Così il caporedattore del Blick Sandro Inguscio racconta come Oltralpe viene percepita l'emergenza sanitaria ora che anche il numero dei contagi sta aumentando in Svizzera tedesca.
Qualche giorno fa il consigliere federale Alain Berset ha invitato i confederati a non andare in Ticino, meta sempre molto ambita per le vacanze di Pasqua. Un messaggio che è stato recepito? "Sinceramente non vedo alcuna ragione di venire in Ticino se i ristoranti, i locali e i negozi sono tutti chiusi. Se poi qualcuno ha una casa di vacanza e vuole occuparsi del suo giardino, non so se ha recepito il messaggio. Ma con il virus e tutto il resto chiuso, c'è poco da fare".
Per quanto riguarda il lavoro in redazione, come vi siete organizzati? "Siamo stati i primi a passare all'homeoffice. Il 90% dei collaboratori lavora da casa, mentre quelli che devono essere in ufficio rispettano le regole di igiene e le distanze di sicurezza".
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