
Il vero protagonista e re dei social delle ultime giornate è il moretto. Sulla scia delle rivendicazioni razziali del post George Floyd, ovviamente giustificate, qualcuno ha deciso di prendersela con tutta una serie di simboli considerati razzisti.
Si va dalle statue alle vie, e il dolcetto amato da grandi e piccini è così finito nell’occhio del ciclone, suo malgrado, in particolare per il nome nelle altre lingue nazionali svizzere. Una polemica che però non è piaciuta a tanti.
Alessandra Alberti di Chocolat Stella spiega ai microfoni di TeleTicino che non è la prima volta che impazza la polemica sui moretti: “Già 10 anni fa la nostra azienda aveva preso una scelta chiara: abbiamo cambiato il design del prodotto passando dalla testa di moro alla stella e cambiando anche i nomi sia in francese che in tedesco”.
“Questo tema di tanto in tanto torna di attualità - precisa Alberti - e nella maggior parte dei casi le ditte si sono organizzate. L’importante è poter mantenere questo dolce che piace a tutte le generazioni”.
Le conseguenze di questa polemica in Ticino? Dopo un’ora passata all’interno del nogozio di Stella Chocolat di Giubiasco, i colleghi di TeleTicino hanno potuto constatare che sia cresciuta nei ticinesi la voglia di mettere fra i denti il prelibato dolce al cioccolato. Una tesi che viene confermata dalla stessa Alberti: “Effettivamente c’è una corsa al moretto perché tutti hanno paura di non più trovarlo sul mercato e fanno le scorte”.
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