Circolazione
In città a 30 km/h? Opinioni a confronto
© Città di Locarno
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Redazione
2 anni fa
Sempre più città stanno introducendo il limite per abbassare la velocità sulle strade. Ma l'argomento divide. Bruno Storni: "Migliore qualità di vita e sicurezza". Rossano Guggiari: "Più inquinamento".

L’80% della popolazione di Locarno abita in una zona dove è stata introdotta la velocità di 30 km/h. Un primato cantonale per la città, che punta su un miglioramento della qualità di vita degli abitanti e una maggiore sicurezza. “Abbiamo cercato di mettere in atto una coesistenza il più armoniosa possibile affinché a Locarno si viva e ci si muova bene", commenta il capo dicastero sviluppo economico e territoriale Nicola Pini a Ticinonews in relazione all'introduzione del limite di velocità anche nel quartiere Saleggi. Questo cambiamento nell'approccio della gestione dello spazio pubblico è anche in linea con un documento redatto un mese fa dall'Unione delle città svizzere, che vorrebbe che il limite di 30 km/h diventi la norma nei centri urbani. Se alla base di questa scelta ci sono le migliori intenzioni, la velocità ridotta divide gli animi, soprattutto da parte di chi quelle strade le deve percorrere ogni giorno in auto. Zone 30 si o zone 30 no? Ne abbiamo parlato con il fronte dei favorevoli - Bruno Storni, vicepresidente nazionale dell'Associazione traffico e ambiente (ATA) - e dei contrari - Rossano Guggiari, presidente dell'Unione automobilisti e motociclisti.

Storni: “Occorre fare di più”

Secondo il consigliere nazionale Bruno Storni quello fatto finora nelle città svizzere non è ancora abbastanza. Ci vogliono più zone 30. "Quando 20 anni si è iniziato con queste proposte erano molte osteggiate. Ora città e comuni si stanno muovendo in questa direzione che favorisce un miglioramento della qualità di vita, una maggiore sicurezza e rende più facile l'uso delle gambe e della bicicletta. È soprattutto una questione di sicurezza. Sappiamo che oggi nelle strade a 50km/h ci sono circa 9000 incidenti all'anno e un’ottantina di decessi, soprattutto pedoni e ciclisti. Ora c'è anche il problema del rumore. In Svizzera abbiamo 4 milioni di abitanti, quasi la metà della popolazione, che vivono in zone 30. C'è però ancora un milione di abitanti che vive in zone troppo rumorose, in cui non vengono rispettate le ordinanze sull'inquinamento fonico. Bisogna ancora lavorare per ridurre il rumore: il miglior sistema per farlo è ridurre la velocità delle auto".

Guggiari: “No alla generalizzazione”

Di diverso avviso Rossano Guggiari, che si esprime contro la generalizzazione del limite nei centri urbani. "È innegabile che in certi punti delle città la zona 30 sia necessaria, soprattutto in quartieri molto abitati. Ma non sono d'accordo di generalizzare la misura, sarebbe esagerato e anche di difficile applicazione, soprattutto nel fissare i limiti nelle città. Lugano, per esempio, non comprende solo il centro, ma anche zone più periferiche come Brè". Guggiari ha poi sollevato la questione dell'inquinamento, una volta cavallo di battaglia dei favorevoli e ora a suo dire poco menzionato. "Ci sarebbero degli studi che mostrerebbero una riduzione dell'inquinamento con le zone 30/km. Io non ho fatto studi specifici ma una prova empirica molto semplice: in una strada libera dal traffico ho viaggiato 30 e 50 km/h con la mia auto. A 50 km/h ho viaggiato in quinta a circa 1200 giri. A 30 km/h in terza sempre a 1200 giri. L'inquinamento viene dai giri del motore, non dalla velocità. Ma se percorro 10 km a 50 km/h ci impiego molto di meno rispetto a quando viaggio a 30 km/h. Per me si inquina molto di più”.

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