Ticino
"Impossibile spostare i tossici dal Ciani"
"Impossibile spostare i tossici dal Ciani"
"Impossibile spostare i tossici dal Ciani"
Redazione
9 anni fa
Il Municipio di Lugano risponde all'interrogazione di Giovanni Albertini. "Migliaia di interventi, e non solo"

"È vero che il Parco Ciani, in particolare nella sua zona "il roseto", evidenzia una costante presenza di un numero limitato di tossicodipendenti conosciuti e la cui presenza può attirare nel tempo anche spacciatori provenienti dall'esterno. Il loro allontanamento forzato era già stato tentato in passato e aveva avuto quale unica conseguenza il concentrare la scena presso la vicina Piazza Indipendenza. Oltretutto spesso il fermo e il controllo degli stessi non faceva emergere elementi tali per cui se ne giustificasse il fermo o l'arresto. E dal punto di vista legale non si può vietare a priori l'accesso a parchi o a determinate aree della Città alle persone dipendenti da sostanze psicoattive."

È quanto scrive il Municipio di Lugano nella risposta all'interrogazione "Droga e degrado: prevenzione e tutela", presentata dai consiglieri comunali Giovanni Albertini (PPD), Anna Beltraminelli (PPD), Lorenzo Beretta-Piccoli (PPD), Angelo Petralli (PPD) e Ugo Cancelli (PLR) per chiedere di reagire con fermezza (vedi articolo suggerito).

"Tuttavia la Polizia con i propri servizi specialistici e con l'aiuto delle antenne esterne sul territorio effettua un monitoraggio delle aree sensibili cercando un dialogo con i gruppi o i singoli individui" prosegue l'Esecutivo luganese, sottolineando che "ciò non esclude che la stessa intervenga con fermezza e decisione laddove la situazione lo giustifichi e/o lo imponga."

Il Municipio ricorda che "la lotta allo spaccio, al consumo di sostanze stupefacenti e la micro criminalità spesso legata a tale attività sono parte integrante dell'azione quotidiana di Polizia già dai lontani anni '70/'80, dove il Corpo di Polizia aveva voluto e organizzato, in prima ticinese, uno speciale nucleo che potesse occuparsi in modo delicato di tale problema. Molti ricorderanno infatti come allora la zona incriminata era quella di Via al Forte."

Da allora questo tipo di attività è stato rinforzato, anche grazie alla collaborazione con gli specialisti della Polizia cantonale, spiega ancora il Municipio.

Ora le zone maggiormente interessate dallo spaccio di droga sono appunto il Parco Ciani, la stazione FFS e la Pensilina Botta, scrive il Municipio, mentre la zona del parcheggio Campo Marzio risulta solo marginalmente toccata dalla problematica e solo in misura incostante.

In tali zone la Polizia opera con azione sia preventive che repressive. E non solo saltuariamente, se si pensa che "su un totale di 17'543 interventi effettuati dalla Polizia in città nel periodo gennaio 2010/febbraio 2013, 1'088 erano riferiti al solo Parco Ciani, mentre nel periodo dal marzo 2013 ad oggi, su un totale di interventi pari a 17'291, ben 998 concernono lo stesso parco", come scrive il Municipio. "Ciò evidenzia una costante presenza ed impegno della Polizia in tale ambito ma anche una situazione stabile se non in diminuzione."

Spostare i tossicodipendenti dal Parco Ciani non è quindi possibile. Ma il Municipio intende continuare a puntare, oltre che sugli interventi di Polizia, anche sulla prevenzione della tossicodipendenza. Proprio in questo senso a fine 2015 è stato rafforzato il lavoro sul territorio degli operatori di prossimità per le tossicodipendenze, mentre prosegue la collaborazione con Radix Svizzera italiana. Inoltre la Divisione sostegno ha organizzato nel 2016 un ciclo di 4 atelier che ha coinvolto polizia, scuole, servizi urbani, commissioni di quartiere, servizi sociali e ferrovia, per coordinare un approccio strategico nella sua interdisciplinarietà.

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