
"Siamo particolarmente orgogliosi di ricevere questa importante certificazione Svizzera, che pochi ospedali in Svizzera possono vantare e che attesta l’alta qualità delle cure erogate e le alte competenze raggiunte dal nostro personale dell’Istituto Pediatrico della Svizzera Italiana". Con queste parole Alessandro Bressan, direttore dell'Istituto Pediatrico della Svizzera Italiana (IPSI), commenta la certificazione nazionale ricevuta negli scorsi giorni. Un risultato, viene spiegato in una nota dell'Ente ospedaliero cantonale (Eoc), "che premia un percorso lungo quasi due anni che attesta - oggi - il nostro Istituto come prima realtà in Ticino, e tra le poche in Svizzera, ad essere riconosciuta come Unità di Cure intermedie Pediatriche".
Cosa sono le Unità di Cure Intermedie
Le Unità di Cure Intermedie (IMC) in Svizzera "sono reparti ospedalieri specializzati dedicati a pazienti che necessitano di un monitoraggio più intensivo rispetto ai reparti di degenza standard, ma che non hanno ancora bisogno di un trattamento di terapia intensiva completa. Queste unità offrono assistenza continua per i pazienti chirurgici o internistici critici, monitorando e supportando le funzioni vitali attraverso personale altamente specializzato disponibile 24 ore su 24, 365 giorni all'anno". Dal 2016 "queste realtà sono regolate e riconosciute da una Commissione interdisciplinare di riconoscimento delle cure intermedie (CI-IMC)". Le cure intermedie pediatriche e neonatali "si rivolgono a neonati e bambini che, pur non necessitando di cure intense, devono essere comunque supportati da un livello di assistenza superiore a quello normalmente erogato in un reparto di degenza ordinario di un servizio pediatrico". Presso l'Istituto Pediatrico della Svizzera Italiana, "grazie al lavoro svolto dal Primario di Area Critica Pediatrica, Luciano Anselmi, da Adam Roggia (Responsabile medico dell’Unità), dalla Responsabile infermieristica Roberta Dotti e da tutto il team, sono stati riconosciuti 4 letti di cure intermedie".
"Più pazienti non dovranno andare in Svizzera interna"
L’Ente Ospedaliero Cantonale nel comunicato "esprime grande soddisfazione per questo importante obiettivo raggiunto di cui potranno beneficiare tutte le famiglie e ringrazia tutto l’Istituto Pediatrico per l’enorme impegno profuso". Bressan, infine, aggiunge che "le CIP, che si aggiungono alle CIN, ci permettono di curare pazienti della Svizzera Italiana che altrimenti dovrebbero venir curati in Svizzera interna, con tutti i disagi per le famiglie che questo comporterebbe. Questa certificazione è uno stimolo per tutto l’EOC e per l’Ospedale San Giovanni a continuare con motivazione e fiducia il percorso verso la realizzazione dell’ospedale pediatrico cantonale".
