
Provate a immaginare: dovete prendere l’aereo a Milano Malpensa e per raggiungere lo scalo, salite a bordo di un piccolo velivolo elettrico, a decollo verticale, in partenza da uno o più appositi “vertiporti” che potrebbero sorgere Ticino. È uno degli scenari discussi giovedì fra i vertici della Sea, la società di gestione degli aeroporti milanesi, e sindaci e capidicastero di Locarno, Bellinzona, Lugano, Mendrisio e Chiasso. Senza dubbio si tratta di visioni futuristiche, ma il progetto potrebbe vedere la luce già nel 2026.
“Per noi sarebbe molto interessante collegare direttamente Malpensa dall’aeroporto di Lugano”, commenta ai microfoni di Ticinonews Filippo Lombardi, capodicastero Sviluppo territoriale di Lugano. Fornire delle cifre non è semplice, ma si parla di un investimento di circa cinque milioni per la realizzazione di un singolo “vertiporto”, “che potrebbe sorgere anche a Locarno o a Bellinzona”, precisa Lombardi.
Aeroporto sempre nelle mani della Città?
Per il municipale popolare democratico, la realizzazione di un “vertiporto” all’interno dell’aeroporto di Lugano potrebbe essere un’occasione per rilanciare lo scalo, che comunque, sia nel 2020 sia nel 2021, ha registrato un utile. Ufficialmente, i piani della Città prevedono ancora una cessione dell’aeroporto ai privati. Le cifre nere potrebbero mutare questa volontà? “A fare i ‘calcoli della serva’ potremmo dirci: ‘Sì, ormai ci guadagniamo, teniamocelo!’ Non va però dimenticato un aspetto”, mette in guardia Filippo Lombardi. “Quando si dovranno fare degli investimenti importanti sull’aeroporto, non basterà un piccolo utile di gestione corrente – come quello conseguito negli ultimi due anni – per ottenere l’avallo del Consiglio comunale o della popolazione, in caso di referendum”. Uno spiraglio è comunque aperto: “Delle riflessioni sono in corso, ma per il momento ci muoviamo fra i paletti che sono stati imposti dal legislativo cittadino”.
“Ottimista per la bretella di Gallarate”
Fra i punti toccati nell’incontro di giovedì c’è stato pure il miglioramento dei collegamenti ferroviari fra il Ticino e Malpensa. Non mancano infatti i malumori attorno ai tempi di percorrenza, che fra Lugano e Malpensa raggiungono l’ora e mezza. Filippo Lombardi è però fiducioso su questo punto: “Ho percepito la volontà italiana di realizzare finalmente la bretella di Gallarate, una linea ferroviaria di 4 chilometri, la cui costruzione è stata più volte rimandata per mancanza di fondi”. I soldi giungono però ora, provvidenziali, da Bruxelles nell’ambito del recovery plan europeo, “a una condizione: questi soldi dovranno essere impiegati dall’Italia entro il 2024”.
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