Locarnese
Il turismo dopo l'alluvione, tra chi annulla le prenotazioni e chi mostra empatia
© Ticinonews
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10 mesi fa
L'alluvione che ha colpito la Vallemaggia ha causato dei disagi anche in pianura, portando tonnellate di detriti a riversarsi nel lago Verbano. Una situazione che comporta delle conseguenze anche per il turismo. Ne abbiamo parlato con il direttore dell'Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli e il presidente dell’Associazione Campeggi Ticinesi.

Una tragedia sul lato umano, che ha forti ripercussioni anche sull'economia, a partire dal turismo. Si potrebbe anche descrivere così, vedendo le immagini che arrivano dal lago Verbano, quando successo nel weekend in Vallemaggia. Tra detriti e timori per quanto accaduto, sono molti i turisti che stanno annullando le proprie prenotazioni nelle strutture del Locarnese. E se i comuni colpiti chiedono a chi non vive nella regione di "restare a casa", perché i problemi viari e di approvvigionamento non permettono di accogliere nessuno al di fuori della popolazione locale, chi vive di turismo come sta vivendo queste giornate? Lo abbiamo chiesto a Fabio Bonetti, direttore dell'Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli, e a Simone Patelli, presidente dell’Associazione Campeggi Ticinesi.

Bonetti: "La priorità va data ai bisogni della popolazione locale"

"Prima di tutto è importante esprimere la nostra solidarietà verso la popolazione locale e le istituzioni, così come il cordoglio per le vittime", spiega Bonetti. "Il turismo è importante, è una fonte di reddito per questi territori e noi lavoriamo sempre considerando il settore turistico in questo senso. Ma adesso la priorità va data ai bisogni della popolazione locale. Bisogna sostenere chi sta intervenendo per ripristinare e mettere in sicurezza tutto il comparto. Per quanto riguarda l'accesso alle zone colpite, invece, sconsigliamo ai turisti di salire nelle valli, come indicato dalle autorità locali. Devo dire che da parte degli ospiti c'è molta comprensione e empatia, quindi capiscono la situazione e sanno che dovrebbero evitare quell'area".

"Ci sono delle cancellazioni, ma non c'è un fuggi fuggi"

A livello di prenotazioni, continua il direttore, "ci sono alcune cancellazioni e chi aveva prenotato spesso trova delle alternative per conto suo o si rivolge ai nostri uffici. In quest'ultimo caso il turista trova un'alternativa nella regione turistica. Comunque non abbiamo percepito un voler fuggire dal Locarnese, dalla regione colpita dal maltempo".

"Deve prevalere il rispetto per la popolazione e le zone colpite"

Ieri, nel reportage di Ticinonews dalla Val Lavizzara, abbiamo parlato di una famiglia indiana che era salita in valle per vedere la cascata di Foroglio, ignara di quanto accaduto. C'è un problema di informazione? "L'80% dei nostri turisti sono svizzeri", risponde Bonetti, "e a livello nazionale l'informazione è passata. Suppongo che questo avvenga anche grazie ai nostri sportelli, così come agli alberghi o a chi fornisce alloggio. Qualcuno, è vero, può sfuggire da questa rete informativa, ma non è la regola". In generale, conclude il direttore, "deve prevalere il buon senso e il rispetto per queste zone e la popolazione colpita dall'alluvione. Da evitare assolutamente, infine, il turismo dei curiosi, è l'ultima cosa di cui ha bisogno la regione".

Patelli: "Abbiamo raccolto oltre 1'500 quintali di materiale"

Detriti, tronchi, plastiche e altro materiale. Tutto, a causa dell'alluvione, è finito nel lago Verbano. Specchio d'acqua che, ricordiamo, già aveva subito le conseguenze di quanto avvenuto in Mesolcina, con l'ondata di detriti che in poco tempo aveva raggiunto il lago Maggiore. "Praticamente tutta la squadra di manutentori è quotidianamente impegnata nella pulizia della riva", ci spiega Simone Patelli, direttore del campeggio Campofelice e presidente dell’Associazione Campeggi Ticinesi. "Finora abbiamo raccolto oltre 1'500 quintali, quindi più di 500 metri cubi di materiale, e dovremo continuare a farlo perché per l'ospite questo scenario ha un impatto negativo: vede una riva che non è attraente".

Le preoccupazioni dei turisti

Attualmente al Campofelice l’occupazione è del 65%-70%, ma è atteso un aumento a partire dal prossimo fine settimana, quando in molte località a nord delle Alpi inizieranno le vacanze scolastiche. Anche se tra chi deve arrivare, non mancano dubbi e preoccupazioni. "Da alcuni giorni rispondiamo a domande di tutti i tipi, perché quando si parla di esondazione chiedono se si tratta del Verbano che è uscito dagli argini. Tra i turisti c'è chi vuole annullare la prenotazione perché la spiaggia non esiste quasi più o è piena di detriti. Riceviamo questo tipo di domande".

Riaperti i campeggi di Avegno e Gordevio

I più colpiti dall'alluvione sono stati i campeggi di Avegno e Gordevio. "Hanno vissuto una situazione molto difficile, con l'evacuazione avvenuta durante la notte. In seguito, prima di riaprire, hanno dovuto attendere un po' di tempo, ma ora hanno ricevuto il via libera per accogliere nuovamente i turisti. Ci sono però ospiti che chiedono di annullare la propria riservazione a causa di quanto accaduto".