
Nel 2023 la piazza economica svizzera contava circa 5,64 milioni di impieghi, facendo registrare una crescita dell’1,5% rispetto al 2022. Un aumento rilevato in tutti i cantoni, compreso il Ticino, che ha superato per la prima volta la soglia simbolica dei 250’000 posti di lavoro. Se si considerano le tendenze sull’intero periodo in esame, ovvero dal 2011, gli aumenti maggiori si registrano a Zugo (+28,3% di impieghi), Vaud (+21,4%), Svitto (+20,8%), Ginevra (+20,7%) e Giura (+20,5%). Questi cantoni presentano una crescita significativamente più alta della media svizzera (+16%). Tra il 2011 e il 2023 l’occupazione è cresciuta in tutte le Grandi Regioni svizzere. In questo arco di tempo, la Regione del Lemano e quella di Zurigo hanno registrato gli incrementi più marcati, ognuna con oltre 175'000 posti in più.
Sale il terziario, scende il primario
I nuovi risultati, emersi dalla statistica strutturale delle imprese (STATENT) realizzata dall’Ufficio federale di statistica (UST) per l’anno di riferimento 2023 mostrano anche che la terziarizzazione continua, con un aumento medio di oltre 60’000 impieghi all’anno nel settore dei servizi nel periodo dal 2011 al 2023. Al contrario, il settore primario continua a perdere slancio, con un calo medio di circa 1'100 posti di lavoro all’anno, pari a una diminuzione di oltre 13'000 impieghi in totale dal 2011. Nel 2023 il numero di imprese in questo settore è sceso sotto le 50'000 unità. Per quanto riguarda il settore secondario, nel suddetto periodo l’andamento dell’occupazione è rimasto stabile (+0,4% in media all’anno).
Dove si concentrano gli impieghi
In Svizzera l’89% delle imprese dà lavoro a meno di dieci persone. Circa il 9% delle aziende ha tra i 10 e i 49 posti di lavoro, mentre solo il 2% impiega 50 persone o più. Dal punto di vista occupazionale, si constata che la maggior parte dei dipendenti è raggruppata nelle imprese con 50 posti o più. Nel 2023, nonostante il numero contenuto (circa 13 000 unità), questa categoria di ditte ha fatto la parte del leone, rappresentando il 58,8% degli impieghi totali; i rimanenti erano suddivisi tra la categoria di aziende con meno di 10 posti e quella delle piccole imprese, con un numero compreso tra 10 e 49, in ragione di un quinto ciascuna.