
Le ultime settimane hanno fatto registrare un nuovo aumento dei casi di coronavirus in Ticino. Nonostante la situazione non venga ritenuta al momento preoccupante le autorità sanitarie monitorano l’evoluzione dei contagi e delle ospedalizzazioni. Questa mattina è stata quindi convocata una conferenza stampa per informare la popolazione. Presenti il consigliere di Stato Raffaele De Rosa, il medico cantonale Giorgio merlani e il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini.
La diretta:
11:50 Di nuovo Merlani
Se si hanno sintomi, anche nei tre mesi precedenti, il consiglio ê sempre quello: testatevi
11:27 Parla Zanini
“Sono 672’000 le dosi somministrate in Ticino. Alla domanda se è stato utile vaccinarsi, posso dire che a volte ci si limita a guardare nella propria cerchia di vicini e parenti, perché tutti consociamo gente che con la vaccinazione di base o di richiamo sono risultate positive, e in certi casi sono state ospedalizzate, e alcune sono decedute. Bisogna però osservare il quadro completo. Il vaccino è stato fatto per dirigersi contro il virus primordiale: da allora sono subentrate le varianti e il vaccino non si è aggiornato. Sono in arrivo vaccini nuovi per la variante Omicron. Con il richiamo, la protezione dall’infezione si alza comunque e si corrono meno rischi. L’obiettivo principale del vaccino, lo ricordo, è di proteggere dal decorso grave della malattia e di ridurre il numero dei decessi. E in questo senso possiamo dire “meno male che abbiamo il vaccino”. Senza di esso, staremmo commentando una situazione molto critica. In sei settimane abbiamo evitato complessivamente 12’000 ospedalizzazioni e 2’500 morti. Il numero di morti ad Hong Kong in questo periodo è molto elevato e lì hanno vaccinato secondo una strategia opposta alla nostra, con un basso numero di persone anziane che hanno ricevuto la seconda o terza dose.

Quindi, vaccinarsi vale la pena e la campagna di vaccinazione continua, evidentemente con dei ritmi e delle modalità ridotte. Ci si può vaccinare al centro cantonale di Giubiasco, i venerdì mattina con il vaccino Moderna, e il sabato tutto il giorno con Pfizer. Abbiamo una giornata dedicata ai bambini sabato 2 aprile al pomeriggio. Ci si può presentare in modalità “walk in” o prenotandosi. Oltre a Giubiasco, ci si può vaccinare ancora in alcune farmacie e in alcuni studi medici. Il dispositivo resterà così fino al 30 aprile. Dal primo maggio procederemo ad un adeguamento, ma posso dire che il cantone garantirà l’offerta di vaccinazione per tutta l’estate. In autunno sono invece possibili diversi scenari: il più probabile ad oggi sembra essere quello di dare un’ulteriore dose di richamo per gruppi particolari, ristretti di persone: dagli 80 anni in su o con malattie particolari”.

11:10 Parla Merlani
“Non dobbiamo guardare solo i numeri assoluti, ma andare anche nel dettaglio. Una grande percentuale di positivi circola ancora senza testarsi. Noi basiamo tutti i nostri modelli sui test e sui numeri, come evolvono, e se la base principe, cioè i test, sono basati su presupposti che non sono più gli stessi, questo rende tutto più difficile. È complicato prevedere l’evoluzione. Basandoci però sui nostri dati, possiamo dire che dopo il picco si stava assistendo a una discesa, mentre nei sette giorni dopo il “freedom day” si è visto un aumento. Gli allentamenti sono quindi collegati al virus. Sappiamo poi che Omicron è più contagiosa, e che la variante due lo è più della 1: 15 giorni fa avevamo già la variante 2 nella metà dei casi rilevati, e possiamo desumere che aumenterà ancora questa percentuale. Proprio su Omicron, voglio dire che la popolazione è meno vulnerabile, perché molti si sono vaccinati e sono anche stati sviluppati anticorpi. La mortalità di Omicron non è così diversa e per averne la prova si può guaradre quei Paesi dove il tasso di immunizzazione è basso. Come detto, fare previsioni è difficile. La speranza è che l’arrivo della bella stagione ci aiuti ulteriormente a tenere sotto controllo il virus. Possiamo sperare che i casi positivi si assestino. Ma l’aiuto non arriva da fuori: siamo noi a dover agire. Mi preoccupa vedere tante persone che non mettono la mascherina, ad esempio, per andare a fare la spesa. È un gesto semplice. Inoltre, questo mette in pericolo le persone più vulnerabili. Non chiedo limitazioni di libertà, bensì di riflettere sul fatto di mettere la mascherina al chiuso quando siamo con altri. Le persone si ammalano ancora e muiono ancora a causa del Covid”.
11:00 Parla De Rosa
“Il virus non è sparito, lo dimostra l’aumento dei contagi, delle ospedalizzazioni e dei decessi. Si tratta di un’ondata dovuta alla sottovariante Omicron 2, meno virulenta rispetto alla Delta, ma che provoca comunque un numero importanti di ospedalizzazioni per persone non vaccinate o vaccinate ma fragili. Questo porta pressione sugli ospedali, per questo le annunciate riaperture del pronto soccorso dell’ospedale Italiano di Lugano e dell’ospedale di Faido sono posticipate. Anche tra il personale sanitario il virus provoca delle assenze. Le aperture decise portano una maggiore circolazione del virus e questo deve renderci più attenti. Intendiamo quindi ricordare l’importanza di continuare a proteggerci, continuando ad usare la mascherina nei luoghi chiusi. Fra una settimana il Consiglio federale prevede la fine della situazione particolare. Secondo noi questa scelta andrebbe posticipata. Il Consiglio di Stato ha quindi deciso di scrivere a Berna chiedendo più prudenza. I sentimenti di assuefazione, scoramento e fatica verso la pandemia sono più che comprensibili, ma è importante in questa fase continuare a comportarsi correttamente, proteggendo le persone più vulnerabili. Semplici gesti, come quello della mascherina, hanno una grande efficacia”.

11:00 - Inizio previsto della Conferenza stampa
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