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Il tappo che non si stacca: "Una scelta obbligata"
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Andrea Scolari
6 mesi fa
Il prossimo luglio nei Paesi dell'Unione europea per tutti i contenitori di plastica monouso sotto i tre litri saranno obbligatori i "tethered cap". In Svizzera questa imposizione non ci sarà, ma la tendenza è quella di adattarsi. Gazzose Ticinesi: "I fabbricanti tenderanno a produrre solo questi tappi". Cofti.ch: "Una misura positiva per l'ambiente".

La voglia di bere qualcosa, la bottiglietta Pet presa dal negozio e dall’ufficio e quel tappo che si svita, ma non si stacca. Non si tratta di un difetto, ma si chiama “tethered cap”. È la conseguenza di una direttiva europea che da luglio diventerà obbligatoria per tutti i contenitori di plastica monouso di capienza inferiore ai 3 litri. L’obiettivo? Garantire che i tappi vengano smaltiti e riciclati insieme al resto della confezione. In Svizzera, è bene ricordare, questa legge non è obbligatoria, ma sempre più prodotti hanno questa caratteristica. Per capire cosa spinge un’azienda ticinese a seguire questo trend abbiamo interpellato due realtà locali: Gazzose Ticinesi di Personico e Cofti.ch di Chiasso, entrambe attive nella produzione di bevande.

“Forzatamente bisognerà adattarsi”

“In futuro”, ci spiega Luca Bianda, CEO di Gazzose ticinesi, “ci adatteremo a questa normativa, ma per il momento è un 'non obbligo obbligato'. Fra un po’ non ci saranno alternative perché i fabbricanti tenderanno a produrre solo quel genere di tappi, quindi forzatamente bisognerà adattarsi”.

“Una misura positiva per l’ambiente”

“Attualmente stiamo valutando attentamente l’opportunità di adottare questi tappi anche se non sono ancora obbligatori nel nostro Paese”, ci dice Simone Galli, direttore della Cofti.ch. “La sicurezza ambientale, la riduzione dei rifiuti plastici, così come la sostenibilità in generale sono tra le nostre priorità, e l'adozione di tali tappi potrebbe essere una misura positiva in questo senso”.

Le motivazioni

Se da un lato, come per Gazzose Ticinesi, la scelta sembra quasi obbligata, per Galli è dettata dalla “consapevolezza dell’impatto ambientale dei rifiuti plastici, in particolare delle microplastiche, e dalla volontà di adottare soluzioni sostenibili per affrontare questa sfida”. I tethered cap “rappresentano una soluzione che potrebbe contribuire significativamente alla riduzione della plastica dispersa nell'ambiente e alla protezione della fauna boschiva e lacustre”.

Le conseguenze economiche

Per entrambe le realtà il passaggio a questi tappi porterà dei costi, attualmente difficili da stimare. “Bisognerà adattare le macchine e cambiare alcuni pezzi per fabbricare le bottiglie con questi tethered cap”, precisa Bianda. Sulla stessa linea Galli, che spiega come i costi aggiuntivi iniziali per il passaggio a questi prodotti “sarebbero legati alla sostituzione delle attrezzature di imbottigliamento e all’acquisto dei nuovi tappi”.

Il tutorial su come bere senza problemi

Sui social sono diversi gli utenti che criticano questi tappi. Si va da "le mie narici ringraziano ogni volta che bevo" a "ora ho bisogno di due mani per versarmi da bere: una per tenere la bottiglia e una per tenere il tappo lontano dal bordo della stessa". C'è anche chi scherza su chi pensa sia un difetto di fabbricazione, come l'utente di X che dice di "aver visto gente invocare la forza di Odino pur di staccare i nuovi tappi dalle bottiglie". Ecco, proprio per queste persone su TikTok ieri è stato pubblicato un video che mostra in una ventina di secondi come aprire le nuove bottiglie Pet senza il rischio di incorrere in una delle difficoltà appena descritte: basta spingere il tappo verso il basso una volta aperta la bottiglia.