Ticino
Il sussidio non c’è, ma già chiesti 2 milioni
Immagine CdT/Gabriele Putzu
Immagine CdT/Gabriele Putzu
Filippo Suessli
3 anni fa
Finiti i soldi stanziati dal parlamento ticinese nel 2019 destinati a sussidiare i veicoli a emissioni zero, il Parlamento è al lavoro per liberare un nuovo pacchetto da 11 milioni. Nel frattempo, sono quasi 1'400 i ticinesi che ne hanno chiesto una fetta, malgrado non abbiano la garanzia di ricevere qualcosa

Tre milioni di franchi di incentivi all’acquisto di auto elettriche e colonnine di ricarica bruciati in meno di due anni. È senza dubbio di successo il bilancio della campagna di promozione della mobilità sostenibile approvato dal Gran Consiglio nel 2019. Un risultato che, lo scorso anno, ha spinto il Consiglio di Stato a chiedere al parlamento di stanziare altri 11 milioni allo scopo. Soldi così divisi: 6 milioni per le auto, 2 per la rottamazione di mezzi fortemente inquinanti, 1.5 per le due ruote e 1.5 per le colonnine di ricarica. Il messaggio, ora al vaglio della Commissione ambiente traffico ed energia, dovrebbe arrivare sui banchi del parlamento ticinese dopo la pausa estiva.

Continua la richiesta di sussidi
Chi non l’ha ancora fatta può continuare a richiedere il contributo del Cantone per l’acquisto di veicoli elettrici o delle colonnine di ricarica. Ma deve sapere una cosa: “L'inoltro delle richieste” -si legge sul sito del Cantone- “non darà alcuna garanzia di ottenere un futuro contributo, ma non precluderà la possibilità di beneficiare di un eventuale incentivo tramite il nuovo credito.”

I fondi finora richiesti
Fino al 10 giugno erano circa 750 le richieste per automobili elettriche, 640 quelle per colonnine di ricarica. Se il sussidio resterà quello del 2019, si parla di 2'000 franchi/veicolo, quindi, calcolatrice alla mano, il totale finora richiesto per le automobili è di 1.5 milioni di franchi.

Per le colonnine di ricarica il contributo era di 500 franchi, moltiplicato per le 640 richieste siamo a 320 mila franchi. Tirando le somme, quindi, sugli 11 milioni ancora da stanziare, 1.8 sono teoricamente già stati spesi dai ticinesi.

Le posizioni in Commissione
Prima che il Gran Consiglio voti il credito è probabile che vi siano alcuni punti da sistemare. In Commissione, infatti, c’è chi chiede che il sussidio possa essere proporzionale al reddito o che sia riservato ad auto di fascia bassa. Ma c’è anche chi vorrebbe sussidiare solo le colonnine, visto che l’accesso a una ricarica è il freno più grosso verso la mobilità silenziosa, soprattutto per chi non ha un parcheggio di proprietà.

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