
Dopo gli pseudo accordi su un cessate il fuoco per permettere i corridoi umanitari, le truppe russe hanno attaccato la più grande centrale nucleare d’Europa, quella di Zaporizhzhia. Nessun reattore è stato colpito, il missile è esploso su un edificio all’interno dell’area. A confermarlo è stato il direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Nucleare Rafael Mariano Grossi. Fortunatamente non sono stati danneggiati neanche i sistemi di sicurezza e tanto meno valori anomali di radioattività.
Secondo Peter Regli, già capo dei Servizi d’informazione della Confederazione, si tratta di un accordo beffa. “Il serpente russo sta strangolando la sua preda ucraina”, ha sottolineato Regli. L’invasione, ha sottolineato, “è stata pianificata da mesi dal criminale di guerra nel Cremlino”. La Russia, infatti, si sta impadronendo “di una città dopo l’altra”, soprattutto a sud dove c’è anche “l’assistenza marina”. Per Regli il bersaglio principale “è sempre la Capitale”, perché ha un’importanza “politica assurda, ma anche emozionale”. Ma non solo, l’esperto ha ribadito che Putin vuole colpire Zelensky, il presidente ucraino.
Ad ogni modo, per capire se le sanzioni fatte da tutto il mondo possano avere un effetto sulla guerra in Ucraina, bisognerà aspettare settimane. “Le sanzioni – ha spiegato Regli – del mondo libero democratico hanno un effetto ritardato”. Quello che ci vuole ora “è la possibilità per gli ucraini di rinforzarsi militarmente e garantire l’accesso alla popolazione ai viveri e all’acqua”.
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