
La pandemia entra anche nel carrello della spesa. Dopo le materie prime, il rincaro si fa sentire anche sui prodotti alimentari. Caffè, pasta, olio e altri prodotti hanno subito un incremento di prezzo, rendendo il fenomeno dell’inflazione una realtà anche alle nostre latitudini. A rendere attento sul fenomeno è stata recentemente la rivista Cooperazione, che ha pubblicato una tabella di adeguamento dei prezzi per essere trasparenti sul tema. Se per esempio l’olio della Prix Garantie costava 4.10 fino a qualche settimana fa, ora bisogna sborsare 4.70 franchi, ciò che corrisponde a un aumento percentuale pari a +14,6%. Anche il prezzo dei fusilli è aumentato, passando da 2.80 a 2.95 (+ 5,4%), così come quello degli spaghetti bio, da 2.60 a 2.80 (+7.7%).
I motivi
Ma perché questo aumento? Il rincaro è strettamente collegato alla carenza di materie prime, già registrato lo scorso anno e che si fa ancora sentire, influendo sul prezzo finale. “Al momento assistiamo a una pressione sui prezzi da parte di diversi fornitori a causa del rincaro dei costi delle materie prime, dei trasporti e del poco materiale da imballaggio”, spiega Coop in una nota su richiesta di Ticinonews. Anche Migros è confrontata con lo stesso problema, ma non tutto è da attribuire alla pandemia. Anche la meteo avversa ci ha messo del suo. “Un esempio emblematico di quest’anno è la pasta di grano duro”, spiega il gigante arancione. “I cereali, infatti, stanno subendo gli effetti di un’estate molto secca e calda nella regione del Manitoba in Canada (in sostanza il “granaio mondiale”), che ha portato a raccolti molto ridotti e a un conseguente aumento dei prezzi”.
Le prospettive future
Se entrambe le aziende tendono a riassorbire interamente i rincari temporanei dei prezzi di acquisto, ciò non sempre è possibile. Secondo il Tages-Anzeiger il rincaro dei prezzi in Svizzera, in confronto ad altri paesi, è ancora sotto controllo, ma potrebbe peggiorare entro la fine del 2022. Per approfondire il tema e intercettare le prospettive future Ticinonews ha interpellato l’economista Amalia Mirante. “Gli esperti da qualche mese cercano di assicurarci, dicendo che questo aumento dei prezzi è transitorio e che ha già raggiunto il suo picco. Nel 2022 quindi i prezzi dovrebbero stabilizzarsi attorno un +3% nell’Unione Europea, mentre in Svizzera si parla di +0,8%-1%”. Mirante rimane tuttavia cauta: “Non possiamo ancora dire di aver superato tutti gli elementi che ci porteranno ancora a subire l’aumento dei prezzi, soprattutto per quello che riguarda l’energia”. Questo anche in considerazione dell’importante transizione verso forme di energia più pulite, aggiunge l’economista. “I fattori che giocano un ruolo sul prezzo dell’energia sono davvero tanti e difficilmente in pochi mesi li risolveremo”.
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