
Il preventivo 2022 del Canton Ticino può ora approdare in Gran Consiglio: dopo il fermo dello scorso dicembre dato dai dubbi presenti sui conti, la Commissione gestione e finanze è oggi riuscita a produrre un rapporto di maggioranza e uno di minoranza.
I conti cantonali non hanno però mancato di fare discutere i commissari: viste le differenze inconciliabili fra i partiti, i gruppi parlamentari che hanno firmato il rapporto di maggioranza stilato da Fiorenzo Dadò (tutti tranne il Ps) non sono infatti voluti scendere nel dettaglio di possibili soluzioni per arginare il disavanzo previsto nel corrente anno e che si eleva a 135,3 milioni di franchi. “Salvo alcune sottolineature, il rapporto di maggioranza non affronta il tema del risanamento delle finanze cantonali, limitandosi a seguire la linea indicata dal Consiglio di Stato”, commenta a Ticinonews la presidente della Commissione Anna Biscossa (Ps). “Il rapporto è neutro per dare la possibilità ai gruppi parlamentari di confrontarsi in Gran Consiglio”.
Moltiplicatore al 100%
Chi come detto non ha voluto nemmeno accodarsi al rapporto di maggioranza è il gruppo socialista: il rapporto di minoranza preparato da Ivo Durisch prevede soprattutto l’aumento del moltiplicatore cantonale d’imposta dal 97% al 100%, oltre alla reintroduzione della prestazione-ponte Covid. La presidente della Commissione Anna Biscossa, socialista, giustifica la proposta di aumento del moltiplicatore cantonale con l’incertezza della situazione socioeconomica a medio-lungo termine: “Non ci sembra opportuno indebolire le finanze cantonali in un momento in cui la forza finanziaria del Cantone è necessaria per rispondere a delle urgenze che non sono finite”. Secondo Biscossa, l’aumento del carico fiscale non toccherebbe in maniera sensibile i ceti medio-bassi.
Lega: “No a più tasse”
Tramite un comunicato stampa, la Lega dei ticinesi ha rigettato le osservazioni dei socialisti: “La colpa di questa situazione non è sicuramente dei cittadini e delle imprese che continuano a lavorare e pagare allo Stato tributi sempre più importanti in termini di imposte e tasse”. “Crediamo che il riequilibrio delle finanze non debba passare attraverso un aumento delle tasse per i cittadini, che sono già tra le più alte in Svizzera, ma tramite una gestione più attenta delle risorse pubbliche. Questo ovviamente non deve però tradursi in tagli alle prestazioni sociali e alla sanità”.
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