
Il dibattito in vista delle prossime elezioni cantonali, previste nell’aprile del 2023, è già cominciato e nelle ultime settimane sono già state formulate alcune possibilità. L’Mps ha proposto ai Verdi la presentazione di liste comuni per il Consiglio di Stato e per il Gran Consiglio sulla base di un programma di opposizione economico, sociale e ambientale. I Verdi, come si legge in un comunicato del Movimento per il socialismo, hanno indicato la loro disponibilità alla discussione, ma nell’ambito di alleanze “più ampie” che coinvolgessero tutta la cosiddetta area rosso-verde. Alla base di ciò, “le discussioni in atto tra Ps e Verdi”. Dopo un incontro con gli altri due partiti, l’Mps ha ribadito la sua proposta, ovvero la costituzione di liste comuni con entrambi sia per il Consiglio Stato sia per il Gran Consiglio. Una posizione “che intendiamo rendere pubblica, al di là del rifiuto opposto da socialisti e Verdi, in particolare perché contrari alla presentazione di liste uniche anche per il GC e perché il loro orientamento non contempla una posizione di fondo di radicale opposizione né in governo né in Gran Consiglio”.
Verso il gruppo più forte del Parlamento?
L’Mps spiega di non comprendere le ragioni per le quali avrebbe senso una lista unitaria per il Consiglio di Stato e non una per il Gran Consiglio. Tutte le obiezioni che si potrebbero fare a una proposta unica per il Parlamento (rapporti di forza, presenza delle diverse sensibilità) “sarebbero tali anche per quella per il Governo”. Non si deve, pensando al GC, “sottovalutare il valore simbolico che avrebbe una lista unica, la quale verosimilmente permetterebbe di eleggere il più forte gruppo in Gran Consiglio (e nelle commissioni parlamentari)”: in un contesto “caratterizzato da una verosimile avanzata elettorale della destra avrebbe sicuramente una valenza positiva”.
“Il momento delle scelte coraggiose”
La costituzione di queste liste dovrà fondarsi “su un programma di opposizione, in Governo e in Parlamento, che dovrebbe essere elaborato in una forma più precisa e articolata. Ci rendiamo conto che l’adesione a questa proposta significherebbe un cambiamento radicale di paradigma sia per i Verdi che, ancor di più, per il Ps, ma anche per l’MPS rappresenta uno sforzo non trascurabile, in particolare dal punto di vista della tattica elettorale”. Il dibattito sulle alleanze “non può risolversi in discussioni eminentemente tattiche nelle quali la difesa delle proprie posizioni è l’elemento fondamentale”. Il contesto storico nel quale siamo entrati “non permette più di continuare con la politica condotta in questi ultimi anni. Se veramente si crede a quanto si va affermando, appare necessario fare scelte coraggiose: siamo entrati in un periodo di profondi mutamenti che invitano ad essere audaci e innovativi anche nell’analisi delle proprie proposte, dei propri atteggiamenti, delle proprie tattiche e strategie. Lo esige la necessità di dare risposte adeguate agli urgenti problemi con i quali, di fronte a una crisi composita del capitalismo declinante, è confrontata la stragrande maggioranza della popolazione”.
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