
"Il precetto esecutivo da 9 milioni e 124 mila franchi a Giorgio Giudici? L’ho inviato per cautelarmi". Giovanni Gianola, il fiscalista luganese a capo della Fardafin, la società che si è rivolta alla magistratura per capire se ci sono responsabilità sulla fine della Vrway communication, azienda lussemburghese con succursale a Lugano, ha deciso di raccontare al Caffè i motivi che lo hanno spinto a chiedere tale somma all’ex sindaco di Lugano.
"Sono stato interrogato in Procura ma da allora non è stato fatto alcun passo avanti. Non sono state fatte perquisizioni per reperire documenti e individuare eventuali responsabilità, anzi ho l’impressione che l’attività istruttoria sia ferma. Per questo se Giudici desidera chiarire la sua posizione, chieda anche lui che sia fatta rapidamente giustizia", afferma Gianola. Nella denuncia la Vrway si è costituita accusatore privato civile e penale e per cautelarsi ha inviato all’ex sindaco (che ha fatto opposizione), nella veste di presidente della Vrway, un precetto esecutivo a sei zeri.
"Giudici è arrivato a capo della società quando, nel novembre 2011, abbiamo sottoscritto una convenzione per la gestione della Vrway con la Insubria Family Office, presieduta da Giudici e nel frattempo fallita - rammenta Gianola - La Insubria ci ha garantito capacità, conoscenze e la disponibilità di investitori per realizzare un piano di sviluppo. Salvo poi non far nulla…".
Nella denuncia penale contro ignoti, in cui si chiede di accertare eventuali responsabilità per la fine della Vrway, si afferma che "gli acquirenti hanno versato agli intermediari molto di più di quanto incassato e dichiarato alla società venditrice", che non sarebbe stato fornito "il nominativo dei beneficiari di importi milionari che la società ha sborsato per commissioni di vendita delle azioni" e che "la società non avrebbe dichiarato nei bilanci i bonus versati ai beneficiari". Tanto che l’azionista di riferimento "ha dovuto rinunciare, in accordo con la società di revisione e la borsa, al credito che vantava per i soldi messi a disposizione". Tirando le somme si arriverebbe alll’importo da 9 milioni e passa contestato a Giudici.
La scorsa settimana, invece, l'ex sindaco aveva spiegato di aver fatto tutto il possibile per salvare la società, coinvolgendo anche un misterioso arabo, poi deceduto (vedi articolo suggerito).
Tutti i dettagli nell’edizione odierna del Caffè
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