
Presentare un messaggio per l’avvio di una riforma dell’Amministrazione cantonale che permetta una gestione efficace ed efficiente. È la richiesta contenuta in una mozione inoltrata al Consiglio di Stato dai granconsiglieri liberali Alessandro Speziali e Bixio Caprara a nome del Gruppo PLR. Gli obiettivi contenuti nell’atto parlamentare concernono una maggiore responsabilizzazione del collaboratore e dei quadri grazie alla definizione di obiettivi quantitativi, qualitativi e finanziari per ogni unità organizzativa, una migliore efficienza della macchina statale e dei servizi erogati e, infine, una reale differenziazione tra i funzionari meritevoli e quelli che non lo sono. La percezione anche da parte di molti collaboratori dello Stato, si legge nella mozione, “è quella per cui nell’amministrazione cantonale si gestisce – anziché condurre e motivare – il proprio personale con una logica ormai superata, con un notevole ritardo rispetto a quanto innovato a livello di Confederazione”.
Le criticità riscontrate
Secondo i mozionanti, vi è l’impressione che ogni processo amministrativo diventi “sempre più complesso, farraginoso, poco trasparente ed eccessivamente lungo, con il relativo corollario della crescita dei costi di gestione”. Ciò “è peraltro riconosciuto anche dagli attori stessi della macchina amministrativa, che svolgono attività sempre più codificate”. Questo “toglie margine di manovra e di apprezzamento, svuotando una parte importante dell’attività che demotiva il singolo funzionario ed è vissuto altrettanto male dal cittadino”. Bisogna dunque “arrestare ed invertire la progressiva deresponsabilizzazione dei funzionari”.
Complicazioni eccessive
“Tutto è sempre più complicato”, si legge ancora nell’atto parlamentare. La procedura di domanda di costruzione, ogni variante di piano regolatore, le domande di sussidi per ottenere aiuti a iniziative imprenditoriali, le procedure fiscali particolari, e non solo. Il cittadino “si deve orientare da solo mancando il concetto di sportello unico e di servizio alla persona”. Per i mozionanti si chiedono “è tempo di correggere il tiro. Per il Governo diventa irrinunciabile e urgente l’avvio di una fase di trasformazione anche tenendo conto della possibilità di una progressiva digitalizzazione dei servizi”.
Le proposte
Secondo i due granconsiglieri, una riforma dell’AC dovrebbe basarsi su criteri quali la definizione di obiettivi strategici espliciti del Governo da declinare nei singoli Dipartimenti, una “coerente declinazione” degli obiettivi a cascata sul singolo collaboratore a livello individuale su cui poter basare la valutazione del personale, la definizione di indicatori quantitativi, qualitativi e finanziari che permettano di valutare il funzionamento del servizio, la riflessione su modalità gestionali che incrementino lo spirito imprenditoriale e l’innovazione all’interno dell’AC grazie a una maggior delega di responsabilità e autonomia per un maggior orientamento ai risultati.