
Pro Mente Sana, in collaborazione con l’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale e il Centro competenze psicologia applicata DEASS-SUPSI, ha organizzato una mattinata di studio riportando l’attenzione sul delicato equilibrio tra cura e diritti dei pazienti in psichiatria. Tra gli spunti emersi, una figura ancora poco conosciuta ma in forte crescita: il peer, il pari per esperienza, che affianca i pazienti nel loro percorso terapeutico.
Una figura poco conosciuta ma con grandi potenzialità
Il concetto di peer (pari per esperienza) è stato illustrato dallo psichiatra Stefano Montaldi, che ha sottolineato come questa figura sia ancora poco diffusa in Ticino ma molto più presente nella Svizzera tedesca. Il suo ruolo si inserisce nel percorso del paziente psichiatrico sia in fase di ricovero sia nella terapia ambulatoriale, in collaborazione con l’équipe terapeutica.
La testimonianza
Tra le esperienze raccontate, quella di Mila Sunjic, che dopo un percorso personale in psichiatria ha deciso di intraprendere la formazione per diventare peer. Un ruolo che prevede diverse attività, ma che si concentra soprattutto sulla vicinanza, sull’ascolto e sulla condivisione di vissuti che possono creare fiducia e ridurre il senso di isolamento del paziente. "A volte basta uno sguardo per capire la fatica di vivere con la depressione", ha evidenziato Mila Sunjic. Dal canto suo lo psichiatra Montaldi ha sottolineato come "l'accesso che Mila, come ogni peer, ha ai pazienti non è comparabile con quello medico".
Un progetto destinato ad arrivare in Ticino
Per Maria Grazia Giorgis, responsabile regionale di Pro Mente Sana, il peer rappresenta una figura di transizione fondamentale tra paziente ed équipe terapeutica, capace di colmare un vuoto di comprensione e continuità. L’importanza riconosciuta a questa figura ha già attivato un percorso volto a portare stabilmente il peer anche in Ticino. Pro Mente Sana conferma infatti l’impegno per favorirne l’introduzione e la formazione, con l’obiettivo di integrare sempre più questa risorsa all’interno dei servizi psichiatrici cantonali.
