
L’ultimo fine settimana prima di Natale, nel centro di Lugano, ha già il profumo delle feste. Tra le bancarelle e i negozi, l’attenzione della maggior parte delle persone è già rivolta alle tavole imbandite e ai preparativi, tra tradizioni consolidate e piccoli compromessi familiari.
I sapori delle feste
I venditori confermano una pressoché sostanziale continuità nelle abitudini di acquisto. Come ogni anno, spiegano, «le persone pianificano con cura il menù delle feste, puntando su verdure come i cicorini, frutta particolare e prodotti di qualità, anche per “fare una bella figura” nei giorni di Natale» e ci viene raccontato ai microfoni di Ticinonews che «è proprio sotto le feste che molti si concedono qualcosa in più rispetto alla spesa abituale per godersi il momento con la famiglia». Tra gli immancabili non mancano il salmone, sempre protagonista di aperitivi e tartine, il caviale per chi vuole osare un po’ di più, e una ricca selezione di affettati, spesso serviti in sfiziosi plateau: un vero classico del periodo natalizio, che sembra resistere al passare del tempo.
I menù della Vigilia e di Natale
Anche tra i passanti emergono tradizioni ben definite. C’è chi alla vigilia mantiene l’usanza del «"mangiare di magro”, con piatti a base di pesce, riservando i grandi classici - come agnoli in brodo, lesso e arrosti - al 25 dicembre». Per altri, il Natale è soprattutto una questione di organizzazione: pranzi e cene distribuiti tra genitori, suoceri, famiglie allargate e amici. Non mancano poi i menù più personali: dal cappone ripieno per il pranzo in famiglia, fino a ricette particolari come la pierrade, scelta da chi ama variare rispetto alla tradizione.
Il valore dello stare insieme
C’è anche chi, pur lavorando durante le feste, sottolinea come il vero valore del Natale «non stia nei regali, ma nel ritrovarsi e avere del tempo di qualità da trascorrere insieme, quello che manca - nel concreto - a tutti ed è qualcosa che non si può né comprare né regalare».
