Ticino
Il mondo degli agenti di custodia
Daniele Coroneo
3 anni fa
Le Strutture carcerarie ticinesi hanno aperto un concorso per scovare nuovi profili da mettere a fianco dei detenuti, perché forza e autorevolezza sono solo alcune delle qualità umane richieste agli agenti

“L’agente di custodia deve avere autorevolezza, ma deve anche sapere intrattenere un dialogo con il detenuto e segnalare i problemi”. Quella dell’agente di custodia è una figura a metà strada fra il poliziotto e lo psicologo. Da qualche giorno è aperto un concorso con il quale le Strutture carcerarie ticinesi cercano nuove figure professionali di questo tipo.

Un mestiere che richiede capacità di ascolto e profondità
“La professione di agente di custodia è una delle più esigenti e arricchenti nelle quali io mi sia imbattuto”, spiega Stefano Laffranchini, direttore delle carceri ticinesi. “L’agente deve sapere coniugare delle innegabili competenze tecniche a delle capacità relazionali fuori dal comune”. Dopotutto, il carcere è un luogo difficile, ma sul quale, secondo Laffranchini, ci sono anche dei preconcetti dati dalla mancanza di conoscenza. Dietro il filo spinato e le sbarre, nelle parole del direttore, c’è un mondo “che dà una profondità umana inaspettata”.

C’è bisogno di donne
Particolarmente ricercate sono anche le candidature femminili. “Questo per due motivi”, illustra Laffranchini. “Anzitutto perché abbiamo anche delle detenute donne e alcune attività con loro devono essere svolte da donne. Inoltre, la mia esperienza mi insegna che il genere femminile porta un’attitudine che contribuisce a stemperare la tensione”.

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