Ticino
Il mini-arrocco? Per il Centro è "una decisione imbarazzante"
©Gabriele Putzu
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Redazione
un giorno fa
Il Centro prende posizione in merito al mini-arrocco annunciato mercoledì sera dal Governo e annuncia l'intenzione di "presentare degli atti parlamentare per limitare il rischio che il funzionamento e l’organizzazione del potere esecutivo sia nuovamente piegata al puro soddisfacimento di esigenze partitiche di bassissima lega".

"Dopo che la maggioranza del Governo ha tentato di imporre uno strampalato scambio di Dipartimenti a meno di due anni dal rinnovo dei poteri cantonali, il Consiglio di Stato ha comunicato un’imbarazzante decisione di riattribuzione politica di alcuni delicatissimi ambiti dello Stato". È questo il commento de Il Centro in merito al mini-arrocco annunciato mercoledì sera dall'esecutivo cantonale, che da settembre vedrà Claudio Zali alla guida della giustizia e della polizia, mentre Norman Gobbi assumerà la conduzione della Divisione delle costruzioni.

"Un concetto inquietante"

La decisione del Governo di "affidare temporaneamente la conduzione politica del settore della Magistratura a Zali" per il Centro è un "concetto inquietante dato che i poteri dello Stato sono tra loro 'distinti e separati' per cui non si capisce perché un membro dell’Esecutivo dovrebbe condurre politicamente dei tribunali". Oltre a questo c'è il fatto che "la struttura organizzativa dei dipartimenti resterà invariata, per cui vi saranno funzionari della Divisione della giustizia che dovranno verosimilmente rispondere a due capi". Una situazione che il Partito spera "non sia il preludio alla nomina di ulteriori funzionari dirigenti per consentire a entrambi i Consiglieri di Stato di comandare in esclusiva i 'propri' subordinati".

Su Gobbi serve "una spiegazione"

Per quanto riguarda la scelta di Norman Gobbi di cedere la responsabilità politica della Polizia cantonale, questo "è altrettanto bizzarro, tenuto conto del prospettato processo che coinvolge due agenti". Questo "dopo che a settembre 2024 il Consiglio di Stato, proprio a seguito del rinvio a giudizio dei due agenti, aveva deciso che Norman Gobbi poteva tornare alla responsabilità della Polizia cantonale". Ora, continua il Centro, "a meno di presumere che il Governo si sia reso conto solo nel luglio 2025 che un rinvio a giudizio sfocia generalmente in un processo (ipotesi difficile da credere visto che in Governo siede un ex giudice penale), è sicuramente doveroso attendersi dal Governo una spiegazione per questo improvviso e drastico cambio di valutazione".

Le domande che restano

In data odierna "è peraltro emerso che non è ancora stato deciso sotto quale Consigliere di Stato - tra Norman Gobbi e Claudio Zali - si occuperà di progetti fondamentali come l’organizzazione delle Autorità regionali di protezione (che interessano migliaia di persone, spesso in situazioni di fragilità) e i rapporti tra Polizia cantonale e Polizia comunale, così come vi sono dichiarazioni contraddittorie su chi seguirà il progetto strategico della circonvallazione nel Malcantone".

"Uno spettacolo indecoroso"

Il Centro "esprime delusione e imbarazzo per il fatto che Consiglio di Stato, chiamato ad affrontare le numerose urgenze che riguardano la popolazione cantonale, abbia invece offerto uno spettacolo indecoroso, procedendo a un raffazzonato bricolage dell’organizzazione dipartimentale senza alcuna considerazione per l’interesse pubblico e motivato unicamente dall’esigenza di placare i capricci di alcuni dei suoi membri, avallando oltretutto a posteriori comportamenti istituzionali sconsiderati e inaccettabili".

"Presenteremo degli atti parlamentari"

Quanto accaduto in queste settimane, conclude il Centro, "dimostra che l’attuale assetto organizzativo del Consiglio di Stato richiede una profonda riflessione, sia per quanto riguarda la durata della carica dei membri dell’Esecutivo, sia per quanto riguarda una regolare e regolata rotazione dei dipartimenti". Così il Partito, "nelle prossime settimane, presenterà degli atti parlamentari in questo senso, per limitare il rischio che il funzionamento e l’organizzazione del potere esecutivo sia nuovamente piegata al puro soddisfacimento di esigenze partitiche di bassissima lega".