Lugano
Il LAC chiude una stagione da record. Amarante: "In controtendenza rispetto al resto dell'Europa"
© Gabriele Putzu
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Redazione
3 ore fa
La stagione 2024/25 del LAC si chiude con 123’913 presenze, ricavi record e conti in pareggio, confermando un modello di crescita sostenibile.

La stagione 2024/25 del LAC si chiude con numeri che confermano il consolidamento della crescita del centro culturale e la solidità del suo modello gestionale. Le presenze complessive sono state 123’913, tra programmazione artistica e attività di mediazione culturale. “123 mila presenze complessive è un dato che parla da solo”, afferma il direttore generale Andrea Amarante a Ticinonews. Un risultato che si inserisce in un quadro finanziario virtuoso: il LAC presenta infatti un tasso di autofinanziamento superiore al 50% e ha registrato ricavi propri per oltre 9,6 milioni di franchi, il miglior risultato di sempre, chiudendo l’esercizio in pareggio. “Tutto questo avviene all’interno di un modello gestionale sostenibile: i conti sono a buon punto e possiamo parlare di un’economia virtuosa”, sottolinea Amarante. Una crescita che prosegue da più stagioni ed è “in controtendenza rispetto a quanto accade nel resto della Svizzera e anche in Europa”.

LuganoMusica

Tra i passaggi decisivi dell’annata figura l’integrazione di LuganoMusica nel LAC. “È stata una scelta quasi profetica da parte della Città, che ha voluto andare contro la tendenza di diminuzione e progressivo invecchiamento del pubblico”, afferma il direttore generale. “Ampliare l’offerta è stato fondamentale per intercettare nuove fasce di popolazione e rispondere meglio agli interessi del territorio”. Sul piano artistico, il cartellone di teatro e danza ha registrato numerosi sold out, mentre le produzioni proprie continuano a circuitare anche all’estero. “Le produzioni stanno andando molto bene e diverse sono ancora in tournée in Italia”, spiega Amarante, citando anche la nuova produzione dello Schiaccianoci con l’Orchestra della Svizzera italiana, accolta con grande favore dal pubblico.

Sfide e sguardo al futuro

Accanto ai risultati, restano però le sfide. Da un lato, la precarietà strutturale del settore culturale: “Si fa troppo affidamento sul fatto che gli artisti accettino sacrifici per amore dell’arte”, ammette il direttore generale. Dall’altro, l’orizzonte di una riduzione del contributo pubblico a partire dalle prossime stagioni. Una pressione che il LAC intende affrontare rafforzando ulteriormente l’efficienza gestionale, senza rinunciare alla qualità artistica. “L’obiettivo”, conclude il direttore generale, “è diventare sempre più uno spazio aperto alla città, in cui tutti possano sentirsi accolti e riconoscersi”.