Ticino
Il j'accuse di Lazzarotto
Redazione
15 anni fa
Da Gendotti a Gianora fino a Fulvio Pelli, l'ex vicepresidente PLR ne ha per tutti

Era in corsa per essere sulla lista per il Consiglio di Stato del partito liberale radicale. Ma alla fine è rimasto fuori. Per cinque mesi è stato vicepresidente del partito, poi un addio improvviso e mai spiegato. In questa lunga intervista concessa a Teleticino, Franco Lazzarotto, racconta la sua verità. E lo fa fuori dai denti. Un racconto appassionato che è anche una fotografia del momento che sta attraversando il PLR. Certo, si tratta di una fotografia di parte. Di una delle anime del partito, quella radicale. Ma Lazzarotto nella sua critica non fa sconti a nessuno. Dal ministro uscente Gabriele Gendotti al presidente Walter Gianora, fino alla Commissione cerca presieduta da Fulvio Pelli. Insomma, ne ha per tutti. Sulla lista dice: "Da urlo di Munch". Sulla sua candidatura: "Gendotti mi disse che alla fine bisognava puntare su due cavalli di razza e io sono diventato un brocco: perché dovevo correre con gli scarponi militari e Sadis e Vitta con le scarpette da ginnastica?". Sul PLR: "La parola leadership va cercata alla lettera w: wanted". Nel corso della puntata di Matrioska in onda mercoledì prossimo, riproporremo l’intervista con alcuni passaggi inediti che non mancheranno di fare discutere. Per intanto ecco le dichiarazioni andate in onda nel corso di Ticinonews. Clicca qui.

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