Lattuga, ravanelli, pomodori ramati e asparagi. Sono solo alcuni degli ortaggi che crescono in Ticino in questo periodo dell’anno. Al fine di promuovere la consapevolezza sulla stagionalità degli alimenti che crescono nel nostro territorio, l’Associazione orticoltori ticinesi ha lanciato il progetto “Sosteniamo le verdure ticinesi”. Ne abbiamo parlato con il presidente Andrea Zanini, che ci ha spiegato di aver deciso di realizzare dei filmati e di fare crowdfunding sulla piattaforma progettiamo.ch. “La nostra è un’associazione di categoria, di conseguenza abbiamo pochi mezzi a disposizione. I nostri fondi sono unicamente le tasse degli associati, che nella maggior parte dei casi vengono versati alla casa madre a Berna. La nostra possibilità è quindi limitata, motivo per cui abbiamo optato per la raccolta fondi”. Il riscontro per i video sulla piattaforma è infatti positivo, così come sui social. Motivo per cui l’obiettivo è incrementare questo progetto.
L’importanza degli alimenti nostrani
L’associazione orticoltori Ticino è attiva su più fronti: dai libri educativi per l’infanzia ai video sui social per il pubblico più adulto. L’obiettivo è quello di informare il consumatore e portarlo così ad acquistare in maniera consapevole. “Sicuramente mangiare verdure di stagione ha un impatto anche sull’importazione di prodotti esteri, ma si dà soprattutto una provenienza di quello che si sta per mangiare. C’è quindi una correlazione diretta fra produttore e consumatore”, spiega Zanini. Per l’Associazione conta il biologico locale, “perché un prodotto bio proveniente dall’altra parte del mondo non lo trovo sostenibile”. L’importanza della produzione locale la si è vista in particolare nel periodo pandemico, “ma ora ci rendiamo conto che stiamo purtroppo tornando alla situazione pre-Covid, dove molti – magari per problemi economici – preferiscono fare la spesa oltreconfine. Le nostre vendite stanno infatti diminuendo”.
Prodotti bio troppo costosi?
E facendo riferimento proprio al portafoglio, bisogna ammettere che il prezzo dei prodotti locali e biologici spesso e volentieri incide non poco nella scelta del compratore. “A livello di costi è ovvio che i salari sono più alti, di conseguenza i prodotti sono più cari. È tutto proporzionato al potere d’acquisto del consumatore”. Zanini ha poi voluto sottolineare come ogni singolo franco speso in Svizzera viene reinvestito internamente, “quindi indirettamente ne beneficiano sia l’economia cantonale che nazionale”. Dal sito dell’associazione è inoltre possibile visualizzare i punti vendita che legato direttamente agricoltori e clienti. “C’è la possibilità di vedere quali aziende offrono la vendita diretta. In Ticino sono diverse, in particolare sul piano di Magadino. È sicuramente una bella opportunità per entrare in diretto contatto con i produttori”, ha concluso il presidente dell’Associazione.