
“Ennesimo fallimento della politica economica del Consiglio di Stato”. Così titola l’interpellanza dell’MPS indirizzata al Governo in merito alla chiusura della Novartis a Locarno. Un sito industriale “storico”, presente dal 1937 che occupa una sessantina di dipendenti attivi e definito dall’azienda stessa “un centro di competenza nel controllo qualità per oltre 55 prodotti farmaceutici con particolare attenzione alle nuove tecnologie e trends”, sottolinea il movimento.
Per l’MPS è dunque “incomprensibile e assolutamente inaccettabile” che il colosso multinazionale decida di chiudere “baracca e burattini, distruggendo una competenza collettiva e soprattutto lasciando per strada un numero importante di dipendenti”. Secondo il movimento questa decisione dimostra “ancora una volta di più il fallimento (e l’assenza) della politica di sviluppo economico del Consiglio di Stato, del DFE e dei partiti che sostengono l’esecutivo”.
L’MPS chiede dunque al Governo cosa intende fare “per obbligare Novartis a ritornare sulla sua decisione” e quali sono state le agevolazioni finanziarie e fiscali (cantonali e comunali) ottenute negli ultimi anni dall’azienda a Locarno.
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