Ticino
Il frontaliere è stato licenziato
Il frontaliere è stato licenziato
Il frontaliere è stato licenziato
Redazione
6 anni fa
La Rapelli SA ha deciso di interrompere il rapporto di lavoro: "Provvedimento inevitabile vista la gravità dei fatti"

"Abbiamo deciso il licenziamento immediato del collaboratore visto che questi comportamenti non sono assolutamente tollerati". Con questa motivazione, ribadita in un comunicato stampa inviato in redazione, la ditta Rapelli di Stabio ha deciso di interrompere il rapporto di lavoro con il proprio dipendente frontaliere che ieri aveva rivolto pesanti minacce via social alla Polizia ticinese (vedi articoli suggeriti). Minacce che, ricordiamo, erano sfociate in un intervento degli agenti, che lo avevano prelevato sul lavoro per portarlo in Gendarmeria. Lì è stato sentito dal Gruppo cantonale di gestione delle persone minacciose e pericolose e qualora ci configurassero reati penali verrà segnalo al Ministero pubblico.

"A seguito dell’incresciosa vicenda che vede protagonista in negativo un proprio dipendente il quale sul proprio profilo Facebook personale ha rivolto insulti e pesanti minacce all’indirizzo delle forze dell’ordine - si legge nel comunicato - Rapelli SA ha prontamente reagito e tiene pertanto a comunicare che simili comportamenti sono incompatibili con la cultura aziendale della Rapelli SA e con i valori su cui essa si fonda. L’azienda ha offerto la massima disponibilità e collaborazione alle nostre forze di polizia per chiarire i termini della vicenda con il diretto interessato e, come si conviene in uno stato di diritto, è stato dapprima verificato che il collaboratore in questione fosse effettivamente l’autore del vergognoso gesto. Appurato questo aspetto, abbiamo deciso il suo immediato licenziamento visto che questi comportamenti non sono assolutamente tollerati".

"Rammaricandosi per l’accaduto, che coinvolge un collaboratore fino a oggi irreprensibile per comportamenti e qualità del lavoro, Rapelli SA considera il licenziamento come un provvedimento inevitabile vista la gravità dei fatti. Fatti da cui la Rapelli si dissocia, auspicando di non dover più assistere ad episodi del genere, non solo all’interno della propria azienda ma in generale", conclude l'azienda di Stabio.

Dopo la giovane italiana licenziata da Avaloq per il suo video su Instagram in cui aveva definito "ignoranti e razzisti" i poliziotti ticinesi (vedi suggerito), questo è il secondo caso in pochi giorni in cui un dipendente perde il proprio posto di lavoro per delle esternazioni via social contro le forze dell'ordine. Anche in questo caso a causa di una multa mal digerita. "E due, tutti che ce l'hanno con la polizia ticinese/svizzera. Evidentemente dagli errori altrui non si impara nulla", ha commentato un frontaliere su Facebook.

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