Cinema
"Il Festival è un investimento per tutto il Ticino"
Redazione
17 ore fa
Alla tradizionale serata del Gran Consiglio al Festival, il presidente Fabio Schnellmann sottolinea il valore economico e culturale della rassegna, ribadendo il suo ruolo come vetrina del Ticino.

Si è tenuta questa sera, nel chiostro della Magistrale, la tradizionale serata dedicata al Gran Consiglio nell’ambito del Festival di Locarno. Un momento istituzionale ormai consolidato, occasione per incontrare il presidente del parlamento cantonale, Fabio Schnellmann.

Presidente, qual è il messaggio che porta al Festival quest’anno, dopo che a giugno avete approvato il credito per il quinquennio 2026-2030?

"A giugno abbiamo approvato un credito di 17 milioni di franchi – 3,4 milioni all’anno per cinque anni. Nel mio discorso voglio sottolineare che Locarno si apre al mondo: è importante far conoscere la nostra città, ma anche permettere al mondo di scoprire Locarno e il Ticino".

Il Festival è anche un motore economico importante per il Cantone…

"Assolutamente sì. Genera indotti interessanti, crea posti di lavoro ed è forse l’evento più importante del nostro Cantone, quindi va sostenuto".

Presto si parlerà di Preventivo e misure di risparmio. Eppure, il sostegno al Festival è stato molto ampio in Gran Consiglio.

"Sì, è vero. Pur con sensibilità diverse, c’è stato un ampio sostegno. Io non lo considero un costo, ma un investimento, proprio per gli indotti che genera. Va ricordato che il Festival ha un budget annuale di circa 17 milioni: il Cantone partecipa con 3,4, quindi solo un quinto. Il resto proviene da sponsor privati".

Il Festival è anche un momento di riflessione su temi attuali. Quest’anno, ad esempio, il flash mob silenzioso in Piazza Grande sulla tragedia di Gaza ha suscitato anche critiche. Come legge quanto accaduto?

"Prendere posizione di fronte a una guerra è sempre giusto. Personalmente avrei allargato il messaggio anche agli altri conflitti in corso nel mondo. Forse l’iniziativa è risultata un po’ riduttiva: se si fosse estesa a tutte le guerre, avrebbe avuto ancora più sostegno".

L’ipotesi di anticipare il Festival la convince?

"Se si parlasse con gli organizzatori di Moon & Stars, credo che una soluzione si possa trovare".

A breve si terrà la seduta straordinaria del Gran Consiglio sul tema dell’arrocco. È pronto? Cosa si aspetta?

"Sì, sono pronto. La seduta è stata richiesta da 37 deputati e il regolamento è chiaro: se almeno 30 la sottoscrivono, va convocata. Mi aspetto ulteriore chiarezza sulle motivazioni di questo arrocco. Poi, non saremo noi, con questa seduta, a cambiare le sorti del Cantone".

Il Consiglio di Stato avrebbe dovuto fare una conferenza stampa?

"L’errore del Governo è stato quello di non comunicare abbastanza. Se avesse convocato i capigruppo o espresso sin dall’inizio, in modo chiaro, le proprie intenzioni, non saremmo arrivati a questo punto".