
È infine partita l'interpellanza al Consiglio federale sulla discussa ONG che salva migranti nel Mar Mediterraneo - la "Migrant Offshore Aid Station" (MOAS) - finita recentemente nella bufera per i suoi presunti legami con gli scafisti libici. A inoltrarla i consiglieri nazionali leghisti Roberta Pantani e Lorenzo Quadri, che chiedono maggiori lumi sul presunto finanziamento da parte del Dipartimento degli affari esteri.
"Il 19 maggio 2017" scrivono i due consiglieri nazionali, "il quotidiano italiano Il Giornale ha pubblicato un'inchiesta a firma Giuseppe Marino nella quale, sulla base di fonti giornalistiche, si svelano i sostenitori di Moas (Migrant Offshore Aid Station), un’organizzazione non governativa la cui attività ha sollevato più di qualche perplessità, che si occupa del soccorso in mare dei barconi della speranza che, sovraccarichi di migranti, solcano le acque del Mediterraneo tra le coste Libiche e quelle italiane".
"Al di là di una certa faziosità con la quale viene dipinta la Svizzera e la lettura completamente arbitraria dei dati statistici legati al fenomeno della migrazione e all’impegno di Confederazione e Cantoni nel settore dell’accoglienza" sottolineano Pantani e Quadri, "l’inchiesta cita una lista di benefattori della Maos fra i quali il DFAE attraverso la Divisione dello sviluppo e della cooperazione".
Per questi motivi, Pantani e Quadri chiedono al Consiglio federale:
1. Corrisponde al vero che il DFAE è fra i benefattori della Moas?2. Quali verifiche sulle attività delle ONG sostenute svolge la Divisione dello sviluppo e della cooperazione?3. A quanto ammontano gli importi devoluti alla Moas, quali verifiche sulla destinazione del contributo vengono fatte e quali risultati hanno prodotto tali verifiche?4. Il Consiglio federale è a conoscenza dei sospetti che la Moas sia in un certo modo complice nella tratta di persone dalla Libia all’Italia?
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