Ticino
Il coronavirus frena il settore della costruzione, soprattutto in Ticino
Foto © CdT/Gabriele Putzu
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Marco Jäggli
4 anni fa
Le due settimane di lockdown a marzo hanno causato un calo del fatturato e degli ordini per tutto il primo trimestre

L’inizio anno promettente della congiuntura nella costruzione è stato bruscamente rallentato dal coronavirus. Lo riporta SSIC, la Società Svizzera degli Impresari-Costruttori. Il lockdown nelle ultime due settimane di marzo, si legge nel comunicato stampa, ha comportato un calo del fatturato (-2%) e degli ordini in entrata (-6%) per tutto il primo trimestre del 2020. Nel corrente secondo trimestre le misure saranno allentate solo gradualmente, cosicché, secondo l'indice costruzioni che la Società Svizzera degli Impresari-Costruttori (SSIC) presenta insieme a Credit Suisse, il fatturato dovrebbe diminuire circa del 7%.

Eppure, grazie al bel tempo di gennaio e febbraio, il 2020 è iniziato era iniziato con un’attività edilizia maggiore, fino appunto al lockdown del 16 marzo 2020 imposto dal Consiglio federale, che ha portato a un crollo del fatturato e degli ordini in entrata. A causa delle ultime due settimane del trimestre, il fatturato totale nel primo trimestre del 2020 è calato del 2% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, attestandosi a poco meno di 4 miliardi di CHF. In particolare, l'edilizia commerciale ha subito un forte calo del 13%, l'edilizia residenziale continua il proprio rallentamento (-8%). Nella Svizzera romanda il calo è stato addirittura del 40%, mentre in Ticino l'attività edilizia si è completamente arrestata.

Segnali di rallentamento attesi anche nel secondo trimestre

Da un sondaggio straordinario condotto dalla Società Svizzera degli Impresari-Costruttori emerge che a metà aprile al settore delle costruzioni, in tutta la Svizzera, mancava il 15% rispetto al regolare fatturato, e che il 10% della manodopera percepiva un’indennità per lavoro ridotto. La situazione è leggermente migliorata a metà maggio: mancava il 10% del fatturato e il 5% della manodopera percepiva ancora un’indennità per lavoro ridotto. Mentre nel 1° trimestre solo 2 delle 12 settimane sono state toccate dal lockdown, ora l'intero 2° trimestre ne sta risentendo.

Secondo l'indice costruzioni che la Società Svizzera degli Impresari-Costruttori presenta insieme a Credit Suisse, nel secondo trimestre del 2020 il fatturato dovrebbe diminuire del 6,7% attestandosi a CHF 5,1 miliardi. Ci aspettiamo che la correzione più netta si verifichi nell'edilizia commerciale (-17%). La produttività dei cantieri ne risentirà a causa del calo di efficienza a seguito del rispetto delle misure di protezione. Anche l'edilizia residenziale (-5%) e il genio civile (-7%) non potranno sfuggire a questa tendenza negativa.

Piano in 5 punti per sostenere l'economia e la società

Con un piano in 5 punti, la Società Svizzera degli Impresari-Costruttori esorta i Comuni, i Cantoni e la Confederazione a intensificare i lavori, in particolare nella pianificazione dei progetti, nelle procedure per le licenze edilizie, nell'assegnazione dei lavori e nella realizzazione dei progetti di costruzione. Questo è fondamentale per attenuare la recessione. Di fatto, i nuovi ordini ricevuti dai committenti pubblici sono diminuiti del 9%. Queste cifre sono allarmanti, dichiara la SSIC, che aggiunge: “L'appello ai committenti pubblici, affinché essi intensifichino gli sforzi per attuare il piano in 5 punti, è più che mai d’attualità”.

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