Viabilità
Il Consiglio federale ci riprova con la Stabio-Gaggiolo
Redazione
10 mesi fa
Uno studio per nuovo corridoio autostradale da Mendrisio al confine con l’Italia, alternativo all’attuale A2. È la proposta contenuta in un postulato di Marco Romano che ha ottenuto un primo sì dal Consiglio federale. Commissione regionale dei trasporti e Comune di Stabio hanno accolto con cautela l’idea.

Ieri il Consiglio federale ha dato il via libera a uno studio per verificare la fattibilità relativa al nuovo corridoio autostradale che da Mendrisio arriverebbe fino al confine. Un progetto che andrebbe  a sgravare il traffico sempre più intenso sulle strade secondarie della regione. La proposta è arrivata sul tavolo della Commissione direttamente dal consigliere nazionale ticinese Marco Romano, che risiede nella regione interessata a questo studio.

“Troppe auto che circolano nei paesi del Mendrisiotto”

“Oggi, 53mila veicoli al giorno lasciano l’autostrada e si immettono sulle cantonali e sulle strade comunali per raggiungere i valichi di confine minori”, ci ha spiegato Romano, secondo il quale si tratta “di un’assurdità, dobbiamo dare la possibilità alla prossima generazione di pensare a un incanalamento di questo traffico di transito”. Per Marco Romano non ci sono dubbi: nel Mendrisiotto troppe auto circolano per i paesi della regione. Motivo che l’ha spinto a redigere un postulato in cui chiede uno studio per un nuovo corridoio autostradale. Postulato che il Consiglio federale raccomanda alle Camere di accogliere. Il primo asse a cui la regione pensa, citato anche nell’assunto, è la prosecuzione della superstrada Mendrisio-Stabio verso il confine del Gaggiolo. Questa, tuttavia, non deve essere l’unica possibilità.

“L’interramento è l’unica soluzione”

“Con la ferrovia abbiamo creato una Y: da Mendrisio si parte in direzione di Chiasso e di Stabio-Varese”, spiega sempre Romano, precisando che l’obiettivo è quindi quello di fare la medesima cosa con l’autostrada. “Per quanto riguarda invece lo sbocco verso l’Italia, questo verrà definito tramite questi studi pianificatori”. Per il consigliere nazionale, il corridoio potrebbe anche uscire a Bizzarone. Sebbene nel postulato non ne parli, per il consigliere nazionale un’eventuale nuova strada dovrà rispettare un criterio: “È chiaro che qualsiasi progetto o pianificazione relativa a un troncone di autostrada fino al confine può essere realizzato unicamente in maniera interrata, in quanto in superficie non c’è né lo spazio né la possibilità reale”, conclude Romano. La conferma arriva anche da Andrea Rigamonti, presidente Commissione regionale trasporti Mendrisiotto e Basso Ceresio. “L’opera, se verrà realizzata, dovrà essere completamente interrata, esattamente come avviene in Svizzera tedesca quando si tratta di realizzare nuove opere come queste”.

Qualche condizione

Rigamonti accoglie con un certo favore l’idea di una continuazione della Mendrisio-Stabio, ma non a qualunque condizione. “Si tratta di capire che cosa avviene anche oltre confine; sappiamo che sulla carta esiste il completamento da Malnate fino a Gaggiolo, ma sappiamo anche che il progetto non gode di alcun finanziamento”. Problematica, dice sempre Rigamonti, a cui va ad aggiungersi quella relativa al completamento Stabio-Gaggiolo, “che andrebbe a rendere più attrattivo il passaggio dalla Svizzera per chi vuole muoversi fra Como e Varese”.

Solo un semplice studio?

Quello accettato dal Consiglio federale, è bene ribadirlo, è solo un postulato per un primo studio. Siamo quindi ancora ben lontani da una nuova autostrada nel Mendrisiotto. Di un collegamento veloce fra Stabio e il Gaggiolo si è parlato per 30 anni e solo due mesi fa il Consiglio federale aveva deciso di accantonare il progetto esistente, giudicato troppo vecchio e ormai superato dalla presenza della ferrovia Mendrisio-Varese. Questo dietrofront apre nuovi scenari per Stabio, che accoglie la novità con grande cautela. “Sin da subito mi preme che questo nuovo tracciato sia fatto completamente interrato”, ci dice il sindaco di Stabio Simone Castelletti, secondo il quale è però chiaro che “le sensibilità ambientali nella cittadinanza sono aumentate e di conseguenza oggi non è più possibile progettare una nuova arteria stradale come negli anni ’90, quindi ovviamente dovremo capire come sarà e come verrà indirizzato questo studio”, conclude Castelletti. L’idea di una nuova strada verso l’Italia dovrà però verosimilmente confrontarsi con un acceso dibattito.