Ticino
Il “cittadino al centro”
Immagine Zocchetti
Immagine Zocchetti
Daniele Coroneo
2 anni fa
È con questo mantra che il Di prova a migliorare i rapporti fra cittadinanza e amministrazione. La strategia si chiama “digitalizzazione”

Il Consiglio di Stato nel suo programma di legislatura ha definito tre assi strategici: fra questi si contano quelle che definisce “le relazioni con il cittadino e le istituzioni”. Proprio attorno a questo punto si inserisce il lavoro condotto dal Dipartimento delle istituzioni, che ha “posto il cittadino al centro dei servizi erogati, con la volontà di migliorare la fruizione dei servizi stessi e la modalità con cui le collaboratrici e i collaboratori si rapportano con il cittadino”, spiega il Dipartimento delle istituzioni.

“È essenziale porre al centro il cittadino, sovrano nel sistema democratico svizzero”, precisa a Ticinonews il direttore del Di Norman Gobbi. “Vogliamo che i servizi cantonali abbiano con l’utenza un rapporto cordiale, sempre rispettando la correttezza delle procedure”.

Si punta sul digitale
Nella giornata odierna, il Dipartimento ha presentato i passi svolti finora per migliorare il rapporto fra amministrazione e cittadini, così come gli obiettivi che ancora devono essere raggiunti. Per raggiungere questo scopo, il Dipartimento ha condotto diversi progetti, che spesso rispondono a un minimo comune denominatore chiamato “digitalizzazione delle procedure”, già divenute per esempio realtà – è stato ricordato – presso la Sezione della circolazione. In quest’ultimo caso, “Non è stato facile far cambiare mentalità”, commenta Gobbi. “La pandemia però ha aiutato su questo fronte: non potendo recarsi agli sportelli, molti utenti si sono resi conto che delle alternative esistevano”.

Semplificazione
Si è però dovuto rendere necessario un rifacimento del sito internet del Dipartimento delle istituzioni, che dà ora maggiori possibilità di effettuare procedure online. È stato tuttavia necessario rendere il linguaggio più accessibile, sebbene qualche resistenza ci sia stata soprattutto da parte di alcuni giuristi, i quali “affermavano che certi termini non potevano essere usati in un determinato modo. Noi dobbiamo però metterci nei panni del cittadino, che si attende delle prestazioni dall’amministrazione pur non conoscendo certi tecnicismi o espressioni giuridiche”, aggiunge il direttore del Di.

Riscontri benaccetti
Per capire se gli accorgimenti adottati saranno effettivamente apprezzati, fondamentali saranno i riscontri dei cittadini: a questo proposito, il Cantone ha attivato un modulo di contatto online, un indirizzo e-mail, un numero Whatsapp e un indirizzo postale.

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